Busto Arsizio – Ville con vista sul Lago Maggiore: ieri si parlava bustocco, oggi arrivano i russi. Sono loro i nuovi ricchi che prendono possesso delle migliori perle della sponda piemontese, una volta zona d’elezione delle seconde case delle famiglie bustocche-bene.
A Gignese ad esempio, storica enclave degli industriali tessili di Busto Arsizio, tre delle ville più in vista sono state cedute ad altrettanti milionari russi. Offerte che non si possono rifiutare, che hanno saputo passare oltre all’attaccamento e all’affetto nei confronti dei patrimoni di famiglia, veri simboli di un’epoca che forse non c’è più. C’era una volta la Manchester d’Italia, la Busto Arsizio che faceva furore nel mondo con l’industria tessile. Un’epopea che aveva generato benessere e ricchezza, consentendo agli imprenditori bustocchi di svettare nelle classifiche delle aree più benestanti del Paese.
Attenti agli investimenti e poco inclini per carattere all’ostentazione della ricchezza, i cumenda bustocchi si affidavano al “mattone” per mantenere il valore del proprio patrimonio. La seconda casa è sempre stato uno degli status symbol più “battuti”. Il lago Maggiore e la riviera Ligure, per storia, tradizione, vicinanza, sono state da sempre le zone turistiche predilette dai bustocchi, così come dai gallaratesi. Ancora oggi la presenza di seconde case di proprietà in quelle aree è altissima, come se fossero delle piccole “colonie” per le vacanze, in cui ritrovarsi nei weekend e nei mesi estivi dopo aver passato la settimana al lavoro in città. Anche a Gignese, località dell’entroterra di Stresa, alle
pendici del Mottarone, il tasso di seconde case di proprietà bustocca è molto elevato. Tra queste anche alcune ville di grande prestigio, che godono di una vista panoramica meravigliosa sul lago Maggiore. Negli ultimi mesi sono ben tre i casi di ville cedute da famiglie bustocche a facoltosi milionari del paese di Vladimir Putin. Top secret i particolari, ma chi bazzica quelle zone racconta di lunghe trattative che alla fine, di fronte a cifre probabilmente fuori mercato (ma i nuovi ricchi possono permetterselo…), sono riuscite a fiaccare la resistenza degli imprenditori, che mai avrebbero pensato di disfarsi di un patrimonio ormai entrato a far parte della storia e della tradizione di famiglia.
Dopo la prima compravendita, il passaparola ha fatto il resto e ha favorito altre trattative, così nella piccola Gignese la bandiera di Busti Grandi ha lasciato spazio a quella della Grande Madre Russia. D’altra parte, secondo il portale internet Russia Real Estate, nel 2010 il 35% delle compravendite immobiliari effettuate da cittadini russi all’estero venivano perfezionate in Italia, una percentuale che nel 2011 è salita al 42%. I laghi, tra cui il Maggiore e quello di Lugano, e le coste del Belpaese sono tra le zone più gettonate da questa ondata. Tanto che l’ufficio del turismo locale ha già messo in rete un portale dedicato al Lago Maggiore in lingua cirillica.
p.rossetti
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