L’Alzheimer si cura già a tavola Ma la dieta nasce in laboratorio

L’Alzheimer si può battere a tavola. Ma le indicazioni arriveranno dalla ricerca di laboratorio.La popolazione mondiale invecchia e i geriatri sono alla ricerca di risposte innovative ai nuovi bisogni della medicina. Quelli delle carenze nutrizionali degli anziani, chiave per la prevenzione di numerose malattie, in testa l’Alzheimer, presto si potrebbero quiindi cercarecon le provette piuttosto che attraverso le prescrizioni dei dietologi. I ricercatori dell’Oregon State University stanno, infatti, sviluppando un modello di screening alimentare per mandare in pensione i vecchi test basati

sui questionari. Test “fallaci”, avvertono i ricercatori Emily Ho e Gene Bowman, perché a una certa età risulta più complicato ricordare e comunicare cosa si è realmente mangiato la sera prima. È, invece, cruciale conoscere la dieta degli anziani, ricordano i ricercatori sulla rivista Alzheimer’s Disease and Associated Disorders: “Dare un integratore, se non ce n’è bisogno, può risultare controproducente”, sintetizzano. Quindi spazio ai biomarcatori che dal laboratorio indicano esattamente lo stato di “salute” alimentare dell’anziano e anticipano i suoi bisogni a tavola.

u.montin

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