L’hanno detto, pensato e sperato tutti: appena è saltato fuori il nome del nuovo direttore sportivo del Varese, il cuore di chi vive biancorosso ha battuto un po’ più forte. Un sussulto dato da una certezza: sta tornando Sogliano, in un modo o nell’altro. Accostamento immediato e naturale, puntini che si uniscono, legami: Spartaco Landini e Ricky Sogliano, impossibile parlare di uno senza pensare all’altro e impossibile non gioire per un riavvicinamento dell’uomo che ha salvato il Varese dalla morte.
«No – ci racconta sussurrando da quella Forte dei Marmi che è diventata la sua seconda casa – non dite che Spartaco l’ho mandato io. Non sarebbe giusto. Diciamo che ho consigliato il suo nome, e che il mio consiglio è stato seguito. Sono contento per lui, e anche per il Varese». E a noi questo basta, basta e avanza: basta a farci sentire meno soli, basta a farci guardare avanti con un filo di paura in meno, basta a corazzarci contro le penalità in classifica che vanificano le sudate vittorie.
Facciamolo parlare, Sogliano: facciamolo parlare di Spartaco Landini. «Lo conosco bene: abbiamo lavorato insieme e lui era il mio naturale completamento. Lo sapete che io sono fumantino, ci metto poco a farmi saltare la mosca al naso e sbottare: avere di fianco uno come lui era fondamentale. Io lo chiamavo”impermeabile”, perché anche sotto il diluvio non si spostava di un centimetro, e si prendeva l’acqua anche per me. Quando ero incazzato, Spartaco era l’unica persona che poteva entrare nel mio ufficio: lo ascoltavo, aveva il potere di calmarmi».
E noi questa frase da Ricky l’abbiamo già sentita, riferita a un’altra persona: Peo Maroso.
Certo, non sarà una passeggiata: Landini dovrà mettere mano a una situazione mica facile. «Non è un mago e non ha la bacchetta magica. Però potrà mettere la sua competenza e la sua serietà al servizio di squadra e società. Credo sia la persona giusta, è uno che il calcio lo conosce e lo capisce, ed è uno serio». Serietà: ecco il concetto su cui Sogliano torna e ritorna nella chiacchierata. Serietà.
«Sì: al Varese è arrivata una persona seria. Finalmente». E in quel “finalmente” ognuno ci legga quello che vuole. Noi ci leggiamo il sollievo di tutti quelli che hanno il Varese nel cuore. Senza nessuna voglia di guardarsi indietro a quello che è stato, a chi ha sbagliato, a chi avrebbe potuto ma non ha fatto. Sollievo: perché il fatto che Ricky sia tornato ad annusare l’aria del Franco Ossola è un salvagente buttato lì quando ormai in troppi erano certi di annegare.
Non abbiamo nessun problema a dire da che parte stiamo e da che parte siamo sempre stati. Ricky Sogliano manca al Varese. E avere scoperto che anche il Varese manca a Ricky Sogliano ci fa dormire con una serenità che non provavamo da un bel po’ di tempo.