VARESE I playoff delle riserve. Dei dimenticati. Dei ripescati. Degli uomini prima che dei giocatori. Di chi li ha scovati e di chi li ha catturati. I playoff del Varese. Che si fonde nel vento (sembrava Goteborg-Malmoe, con i giornali e le panchine che volavano via, e tremila statue a forma di cuore), diventando furia: perché è sempre stato spinto da qualcosa che arriva da lontano. Un soffio di rivalsa, uno spiffero d’umanità, uno sbuffo del destino.
Come cambia la vita, se giochi nel Varese.
Prendete il primo gol, c’è tutto: l’intuizione geniale di Ferreira Pinto, da due anni riserva all’Atalanta, il tocco smarcante di Filipe, spesso riserva biancorossa, e la fucilata-gol di Franco, riserva del Padova. Due neo acquisti su tre, due gol su due dei rincalzi (qui siamo tutti rincalzi, per il resto del mondo). Dedicati a chi li ha voluti come Castori, a chi glieli ha presi come Rosati e Montemurro, che trasformano in oro quello che toccano. E a chi, come Milanese, ha sempre stravisto per Filipe, «il play che fa girare la squadra come una pallina da flipper», e ha sempre detto: il Varese è attaco e rischio, altrimenti è nulla. Dedicati a Luca Pellegrini che aveva detto «Ferreira Pinto è un ex grande giocatore». L’ex sei tu, caro Luca.
Squadra brasiliana: contenta di giocare, che non ha mai paura di tenere la palla tra i piedi, perché con essa ci è nata, la ama ma non la soffoca. Filipao, Neto e Ferreira Pinto, un Ferreira che calibra passaggi come se giocasse con una mazza da golf, un Ferreira che cade come una sentenza in quella traversa da trenta metri più bella di qualunque gol. Qui c’è tutto, ragazzi: senso della posizione che chiama senso della posizione, gioco in scioltezza che esalta il gioco in scioltezza.
Anima sudamericana che si fonde e s’esalta con l’anima nera di Odu e Giulio, sprint e fame selvaggi, poesia e azione, film e realtà per un Varese che ora è nazionale, con lo spirito di una nazionale, solisti uniti in un coro urlante: playoff, playoff. E mancava Zecco, sono mancati Rea e Bressan, mancava Kone (forza ragazzo, la nazionale biancorossa t’aspetta). Varese-Modena ci ha fulminato, come Rivas o Kurtic. La nuova nazionale Varese, in finale, può far saltare per aria chiunque, soprattutto il Bentegodi o l’Ardenza.
Andrea Confalonieri
b.melazzini
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