L’Aquila, è morto nella notte il boss di Cosa nostra Matteo Messina Denaro

Era entrato in coma da tre giorni e aveva dato disposizioni precise per evitare l'accanimento terapeutico. E' morto alle 3 di oggi, 25 settembre (foto di repertorio)

L’AQUILA – E’ morto all’alba di oggi il boss Matteo Messina Denaro, che venerdì 22 settembre, era entrato in coma dichiarato irreversibile dai sanitari. L’uomo, considerato il capo di Cosa nostra, era stato arrestato a Palermo il 16 gennaio scorso dopo 30 anni di latitanza. Messina Denaro, che aveva 62 anni, era da anni malato di tumore al colon ed era stato arrestato in una clinica palermitana dove si stava sottoponendo alle terapie oncologiche. E’

morto nell’ospedale de l’Aquila dove era ricoverato, in una stanza blindata, dallo scorso agosto, quando le sue condizioni si erano aggravate. Inizialmente era stato sottoposto alle cure necessarie in carcere, ma la situazione generale, con il cancro in fase terminale, avevano reso necessario il ricovero in ospedale. Venerdì era stato dichiarato in coma irreversibile. Lo stesso capomafia nel testamento biologico, aveva dato indicazioni rifiutando l’accanimento terapeutico, quindi era stata interrotta l’alimentazione, fino alla morte avvenuta alle 3 di questa mattina.
 In meno di tre anni  Messina Denaro aveva subito quattro interventi chirurgici e si era sottoposto a più cicli di chemioterapia. L’ultimo intervento era stato eseguito dopo l’arresto ed era stato deciso, dato il quadro clinico di estrema gravità, di trattenerlo nella cella speciale allestita in ospedale e di trattarlo con la terapia del dolore. Prima di entrare in coma Messina denaro aveva incontrato alcuni familiari e riconosciuto la figlia Lorenza, nata durante la sua latitanza. La ragazza, una delle sorelle del capomafia e la nipote Lorenza Guttadauro, avvocato difensore del boss, sono rimaste al suo capezzale negli ultimi giorni.