Latte crudo alla spina nel cuore di Varese

VARESE E’ stato inaugurato ieri mattina, in piazza Repubblica, davanti al teatro di Varese, un nuovo distributore self-service di latte crudo alla spina. Il quinto nel comune di Varese dove ne potrebbero arrivare altri quattro: in piazza De Salvo alle Bustecche, a Masnago davanti allo stadio, a Giubiano vicino a via Corsica e a Bobbiate in piazza Bossi. Per una fattoria, aprire una latteria automatica è quasi proibitivo: si parla di 30 mila euro solo per l’acquisto

dell’impianto con le strumentazioni necessarie. Serve poi una persona che, ogni giorno, vada a ritirare il latte invenduto e rifornire il dispenser. Una volta rientrato in fattoria, il container del latte deve essere sterilizzato seguendo una procedura. L’azienda agricola, inoltre, per vendere latte crudo, deve essere in regola con tutti i parametri di legge e fare continui test. «Si tratta di un investimento oneroso per un’azienda piccola» ha chiarito Angelo Franchi dell’azienda agricola Rinascita di Besnate che, con 400 capi che producono 45 quintali di latte al giorno, rifornisce anche il distributore di piazza Repubblica.
Il latte prodotto quotidianamente nella provincia è pari a 107 mila litri. Per fare un litro di latte, un allevatore spende 34 centesimi. Ogni giorno, circa 102 mila litri vengono venduti alla centrale a 33 centesimi al litro, la parte rimanente viene proposta direttamente al consumatore, ad 1 euro al litro. Nonostante il maggior guadagno legato alla vendita di latte crudo, le aziende sono restie ad avviare nuove latterie automatiche. Un esempio è il comune di Origgio che non riesce a trovare un produttore disposto ad aprirne una. E questo perché, dopo l’ordinanza Martini che ha imposto di mettere sugli erogatori il cartello con scritto «consumare dopo la bollitura», le vendite di latte crudo sono crollate del 50%. «Chiediamo alle istituzione di valorizzare maggiormente il latte crudo» continua Franchi. «Si tratta di un prodotto genuino, saporito, cremoso, vivo, con tante vitamine e principi che favoriscono la calcificazione delle ossa e dei denti». 
Per rendere consapevole il consumatore del valore del prodotto occorre riavvicinarlo all’allevatore. «In Lombardia sto lottando per togliere le indicazioni relative alla bollitura del latte crudo» ha detto Luca Daniel Ferrazzi, assessore regionale all’agricoltura e candidato alle regionali con il Pdl: «Le stalle lombarde hanno tutti i parametri in regola e il latte può essere consumato tranquillamente crudo. Sto pensando anche ad collocare un micro-chip a lettura ottica su alcuni prodotti del territorio. Questo consentirebbe ai consumatori di fare un tour virtuale nelle aziende di provenienza. Inoltre, aiuterebbe anche il turismo».
Nel distributore di piazza Repubblica  si possono trovare anche uova, alcuni tipi di formaggi freschi, yogurt e budini. Il dispenser si può utilizzare dalle 6 alle 22. In pratica, il latte è pronto per essere bevuto un’ora dopo la mungitura. All’inaugurazione della latteria automatica, tra gli altri, erano presenti il presidente di Confagricoltura Pasquale Gervasini, l’assessore comunale al commercio Salvatore Giordano e il consigliere provinciale Domenico Marchetta. Il latte, ieri, in occasione de «la giornata nazionale del latte appena munto», veniva venduto a metà prezzo. L’iniziativa coincide con il primo giorno di primavera che, nel passato, era festeggiato con una festa propiziatoria dal nome «ciamàa l’erba». Che sia un buon augurio per le nostre stalle.
Adriana Morlacchi

e.marletta

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