Il commosso tributo di Sant’Edoardo a “Lauretta” Occhioni. «Lo vedi a quante persone rimarrai nel cuore?» l’ultimo saluto del marito .«Lauretta: il tuo sorriso e il tuo spirito saranno sempre con noi». Con queste parole, impresse sul retro della fotografia di una sorridente , la famiglia Tagliabue ha voluto lasciare un segno di ricordo tangibile a tutti quanti in questi giorni hanno tributato il loro grande affetto per “Lauretta”, la storica edicolante che mercoledì ha perso la vita in un tragico incidente in viale Alfieri, di fronte al negozio di famiglia.
«Grazie per tutto l’amore che ci siamo dati. Ma te ne sei andata troppo presto – così il marito Peppino Tagliabue nelle parole lette dal figlio al termine delle esequie – Ancora pochi mesi e avremmo festeggiato cinquant’anni di cammino insieme. Tanta, piena e intensa la vita che abbiamo vissuto, superando gli ostacoli e realizzando i nostri sogni. Abbiamo costruito tanto amore attorno a noi. Lo vedi quante persone sono venute a salutarti, lo vedi a quante persone rimarrai nel cuore?».Un commosso addio, nella consapevolezza che non si lasceranno mai: «Nel mio cuore resterai, visto che abbiamo condiviso il nostro cuore e la nostra vita – le parole di Peppino – Sono stato felice accanto a te fino all’ultimo istante. Avrei voluto sorreggerti ancora per molto, ora tocca a te sorreggere me».Anche i figli hanno voluto esprimere il loro commovente «grazie» alla cara mamma: «Non abbiamo neanche avuto il tempo di salutarti e dirti grazie – le parole di Alessandro Tagliabue a nome dei tre figli – Grazie della vita che hai dedicato e che ci hai insegnato a vivere. Abbiamo imparato molto dal tuo saperci essere in modo efficace ma discreto».
Di Laura Occhioni rimarcano gli insegnamenti: «Il perdono, l’accoglienza, la dedizione al lavoro e alla famiglia».E le qualità: «Generosa e instancabile, hai superato i momenti di difficoltà senza mai perdere la fiducia e la capacità di andare avanti. Con fragilità e resistenza. Ora staremo accanto a papà». Interviene anche la nipote : «Nonna Etta è sempre stata una parte fondamentale della mia vita. Ha incontrato e incantato la gente. Mi mancheranno le piccole cose che facevo con lei, come farle la piastra
e preparare insieme la crema al mascarpone. Ancora non ci credo, ogni mattina prima di andare a scuola iniziava con il suo sorriso, con cui spuntavano le fossette sulle guance». Il parroco don la descrive come un “gigante” nella sua umiltà e discrezione: «Sempre dedita la suo lavoro. Mai una volta che alzasse la voce, per tutti sempre gentilezza e un sorriso. Ce ne accorgiamo adesso: lavorando con umiltà, ha segnato la storia ed è stata capace di entrare nei cuori».
Il ritratto che il parroco fa di Laura Occhioni è quello di una persona «pulita, bella, lineare, corretta, sincera, tutta d’un pezzo, coerente, piena di fede. Ha vissuto fino in fondo questa sua identità. Sappiamo che è in Paradiso, e dal cielo ha già iniziato a far sbocciare fiori e a spandere profumo di bene». Una donna che «ha regalato una forza enorme ai suoi cari, ma anche a tutto il quartiere. Perché Laura era una di casa, una di famiglia. Con il suo modello ci insegna che vale la pena vivere per le cose che contano, come essere una moglie fedele, come la famiglia».