L’auto del futuroDa Saltrio a Obama

SALTRIO Il motore gira sempre a regime minimo e accelera solo con il cambio marcia. E fa cento chilometri con un litro. Con la frizione che, banalmente, funziona al contrario: si pigia in fase di partenza e serve anche da acceleratore. È una nuova meccanica della trasmissione che riduce i consumi di almeno il 70%. Sembra fantascienza ma è tutto reale. E “La Provincia di Varese” per prima ha provato il prototipo su cui è stato istallato il rivoluzionario progetto.

Siamo saliti a bordo e soprattutto ne abbiamo verificato l’efficacia in termini di consumi. A porte chiuse, ovviamente, all’interno dell’officina Ferrari di Cavaria, base per tutti i test. Il segreto lo hanno chiamato “New Global Traction” ed è un nuovo sistema di trazione automobilistica che, grazie a 2 semplici modifiche alla trasmissione tradizionale di qualunque autoveicolo a 2, 4 o più ruote, garantisce un risparmio in termini di consumi e, dunque, di inquinamento di oltre il 70%.

Con una media di 2 litri per cento chilometri. E il brevetto internazionale è italiano, made in Varesotto. Frutto dell’ingegno e della caparbietà di un gruppo di amici. Dell’inventore di Saltrio, Leonardo Grieco, del responsabile dell’officina Ferrari di Cavaria, Mauro Raccanello, di Giuseppe Angilella di Campione d’Italia e di Claudio Pettenuzzo di Saltrio. Questa la squadra che ha in mente di cambiare il futuro del settore degli autoveicoli.
Il sistema permette, infatti, all’auto di accelerare solo per effetto del cambio di rapporto, senza usare l’acceleratore e mantenendo il motore al regime minimo di giri. Questo perché abbatte l’energia necessaria al movimento dell’auto con un classico effetto leva derivato dal decentramento dell’asse. L’energia cinetica recuperata consente così di abbattere sia i costi di gestione sia i gas di scarico emessi perché, di fatto, si usa una quantità di carburante di gran lunga inferiore al normale. Almeno il 70 % in meno. L’idea è venuta a un gruppo di imprenditori della provincia di Varese che ha fondato una ditta, la Legimac, e presentato il progetto a importanti aziende europee suscitando notevole interesse per una possibile produzione su larga scala.

Ci sono contatti, infatti, con una grande industria del settore della componentistica per autoveicoli. Presto, inoltre, il progetto “New Global Traction” verrà illustrato anche a imprenditori statunitensi impegnati a raggiungere l’obiettivo di ridurre il surriscaldamento globale del pianeta come recentemente auspicato dal presidente americano, Barack Obama. E proprio sulla sua scrivania pare sia già arrivato questo progetto. Non si tratta dunque di un’utopia, «il sistema è stato già realizzato e collaudato e i risultati verificati». «L’installazione del New Global Traction non stravolge la normale catena di montaggio delle vetture moderne – spiega Mauro Raccanello – Le aziende possono montare il meccanismo sulle auto in produzione con costi che non incidono sul prezzo finale. Il vantaggio, però, sarebbe quello di creare un’automobile ecologica, dando un concreto contributo alla salvaguardia dell’ambiente».
Alessio Pagani

s.bartolini

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