Le bollette meno care? Si pagano a Gallarate

I dati sono chiari: in città la spesa pro capite più bassa della provincia. Acqua, corrente e gas: a Varese e Busto tutto costa in media di più

– Bollette di acqua e gas, Gallarate paga meno di Busto Arsizio e Varese. È solo la corrente a costare molto di più. «Errore riconosciuto da Enel, che ci ha restituito 700mila euro», afferma però l’assessore al Bilancio .
Così che, rifatti i conti, la spesa pro capite per l’energia elettrica rientra in linea con quella sostenuta dalle due principali città del Varesotto. Sono i dati pubblicati sul portale soldipubblici.gov.it a “premiare” Gallarate come la realtà che spende meno in bollette.

E non solo perché è più piccola: è la spesa pro capite ad essere più bassa. Ovvero la somma che, attraverso le casse comunali, ogni cittadino paga per riscaldare, illuminare e dotare di acqua corrente tutti gli edifici pubblici cittadini, dagli uffici comunali alle scuole. Senza dimenticare l’illuminazione di strade e piazze, che dal 2014 viene finanziata direttamente attraverso la Tasi.
Bene, ma cosa dicono i numeri? Stando ai dati pubblicati sul portale, nel 2014 il comune di Gallarate ha speso 129mila euro in bollette dell’acqua, tremila in più rispetto all’anno precedente. Si tratta di un costo pro capite di 2,54 euro l’anno.
Nello stesso periodo, Varese ha dovuto stanziare 283mila euro per il servizio idrico, con un aumento di ben 97mila euro rispetto al 2013. Il risultato è che nel 2014 ogni varesino ha speso 3,58 euro, oltre uno in più rispetto a Gallarate. E Busto Arsizio? Difficile un raffronto, visto che i dati relativi a Palazzo Gilardoni partono solo dal mese di agosto 2014. E registrano una spesa pro capite di 62 centesimi l’anno. Più facile, invece, se si guarda al metano, dove i database sono completi. Lo scorso anno Gallarate ha speso 1 milione e 51mila euro, con un taglio di 435mila euro rispetto all’anno precedente. A testa fanno 20,63 euro. Busto ha impegnato 3 milioni, con un costo pro capite di 38,22 euro, Varese ne ha stanziati addirittura 3,4 milioni. Così che ogni varesino ha “speso” 43,04 euro per scaldare comune e scuole.

C’è poi il discorso relativo alla corrente elettrica. In questo caso il capoluogo ha visto una costo pro capite di 35,52 euro, contro i 33,66 di Busto Arsizio. E Gallarate? Palazzo Borghi è il fanalino di coda con 51,12 euro versati da ogni cittadino per illuminare la città. Il tutto per una spesa di 2 milioni e 605mila euro nel 2014, di poco inferiore ai 2 milioni e 681mila spesi l’anno prima. Cifre che l’assessore al Bilancio Alberto Lovazzano contesta: «nell’ottobre 2013 ci siamo resi conto di un errore da parte di Enel e stanziammo altri 700mila euro».
Il gestore ammise lo sbaglio e, a dicembre 2014, ha restituito la somma. Per questo, secondo l’esponente dell’esecutivo di centrosinistra, la somma andrebbe corretta, sottraendo i 700mila euro. Fosse così, la spesa pro capite gallaratese sarebbe di 37,38 euro, comunque più alta rispetto a quelle bustocche e varesine. Sia come sia, se su gas e acqua Gallarate è promossa, sull’energia elettrica ci sono ancora margini di miglioramento. E di risparmio per le casse comunali.