Le favole non sono bugie, ma scaldano il cuore

È giusto che i bambini credano a Babbo Natale? Giusto che gli adulti “mentano”, sapendo di mentire? Per i bambini il confine tra reale e irreale è ancora labile. Tant’ è vero che spesso, nelle prime fasi del gioco del “come se”, si spaventano sul serio e chiedono all’adulto che in quel momento sta impersonando un mostro di smetterla subito e di tornare quello che non fa paura.

Ma poi il gioco ricomincia, finché da adulti ci ritroviamo capaci di immedesimarci a teatro con gli attori sul palcoscenico e di commuoverci come se quei personaggi fossero reali, senza però perdere il contatto con noi stessi. Da adulti, il confine tra reale e irreale dunque è solido, chiaro, definito. Sul serio? Siamo così certi di credere solo a ciò che è vero, concreto, tangibile e dimostrabile? A me non sembra. Chi più chi meno, tendiamo tutti a considerare vero quello che a noi sembra essere vero, o che desidereremmo lo fosse.

Cosa è reale e cosa no? Come facciamo ad essere certi che lì, davanti a noi, ci sia davvero una sedia bianca? Se in questo istante arrivasse qualcuno e la chiamasse tavolo? Potremmo presumere di aver associato nomi differenti allo stesso oggetto, e questo già dovrebbe farci riflettere sulla soggettività della realtà a discapito della sua oggettività.E

non sempre siamo d’accordo.. E quando opinioni differenti si scontrano possiamo riflettere, essere più o meno rigidi, ma alla fine crederemo più a questa o a quella argomentazione. Che sarà quella più giusta per noi. E saremo certi che quell’opinione sia del tutto corretta. E ci crederemo ciecamente, come un bambino a Babbo Natale.

Le favole insegnano. Non sono menzogne, solo altri modi per aiutare a comprendere e apprendere l’essere umano e il suo sentire. E Babbo Natale forse insegna agli adulti prima che ai bambini che ognuno crede in ciò che vuole, e che forse a volte usare la ragione ci porta molto lontani da quella parte di noi che sapeva scegliere ciò che le faceva bene, senza troppi freni e inibizioni. Perché Babbo Natale, che dona senza pretese, scalda il cuore e ci fa bene, anche se non abbiamo più cinque anni.

Dottssa Paola Pugina

www.psicoterapeuta-pugina.it