Le lacrime dei colleghi della Skf Bandiera a mezz’asta per Giovanbattista

«Ad andarsene sono sempre i migliori». La notizia della tragica scomparsa di Giovanbattista Logullo si è diffusa alla Skf di Gazzada Schianno ieri mattina intorno alle 10.30. Dopo che due agenti hanno informato l’azienda dell’incidente nel quale l’operaio ha perso la vita.

I colleghi, molti dei quali conoscevano Giovanbattista da circa 25 anni, sono scoppiati a piangere. E c’era chi non ci poteva credere, perché quell’operaio con gli occhiali da intellettuale era un’istituzione in azienda. «Lo consideravamo una sorta di organo di informazione – racconta il collega Massimo – Se volevi sapere qualcosa, qualsiasi cosa, la chiedevi a lui e ottenevi le risposte che cercavi. Era appassionato di cinema, teatro e letteratura».

La bandiera dell’azienda è stata calata a mezz’asta e, intorno alle 14, è stato organizzato un momento di preghiera. Anche se si trovava a Varese da anni e anni, Giovanbattista aveva tenuto in sé il sole della Calabria. Gli piaceva far festa, tanto che quando c’era la torta in mensa, anche se era un normale dessert, si informava per sapere se fosse il compleanno di qualcuno. Perché, nel caso, doveva assolutamente portare i suoi auguri.

Amava il ballo e frequentava corsi per imparare meglio i passi. Tanto era sorridente e cordiale con tutti, tanto sulla sua vita privata era riservato. Aveva vissuto per anni a Bobbiate, ma non frequentava il rione, se non per il bar Andrew’s di via Rosselli, di cui teneva un orgoglioso «sono stato qui» sul profilo Facebook. Ultimamente aveva preso una nuova casa a Masnago, nella zona dello stadio, e la stava ancora mettendo apposto.

I colleghi quando, ieri mattina, hanno sentito che un operaio di 54 anni della Skf era venuto a mancare, non hanno pensato subito a lui.

«Mica immaginavamo che avesse già quell’età – hanno detto – Era uno di quelle persone che sembravano giovani sempre». Giovanbattista era piccolino, ma aveva un grande sorriso che rimaneva impresso, perché era un sorriso sincero, da persona volonterosa e onesta. Lavorava come operaio addetto al montaggio. Non aveva moglie e figli. I parenti non lo avevano seguito al nord ad eccezione di una sorella.

Chi ha lavorato con lui durante il suo ultimo turno ha notato che era stranamente silenzioso. plant manager in Skf, ha diffuso un comunicato con scritto: «L’azienda nell’esprimere cordoglio per l’accaduto si stringe ai familiari in questo tragico momento e resta a disposizione delle autorità competenti per qualsiasi ulteriore informazione si rendesse necessaria».

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