Azienda ospedaliera-sindacati, nulla di fatto ieri nell’incontro per discutere sui fondi per la produttività.
«Dove sono i progetti per ridurre le liste d’attesa?». A chiederselo è , segretario per il settore funzione pubblica della Cisl dei Laghi, al termine del faccia a faccia con la direzione generale dell’azienda ospedaliera di Busto Arsizio, che si è chiuso con un rinvio ad altra data, tra una quindicina di giorni.
Importante servizio ai cittadini
«Qui ci sono in ballo somme a sei zeri, risorse importanti da spendere per migliorare il servizio che viene offerto ai cittadini, ma l’azienda si presenta di fronte alle organizzazioni sindacali senza uno straccio di progetto» tuona Nino Ventola, che insieme agli altri sindacalisti si aspettava più concretezza nelle proposte del direttore generale . «Stando alle dichiarazioni rilasciate alla stampa, ci saremmo aspettati dei progetti per la formazione del personale allo scopo di ridurre i tempi di attesa agli utenti, invece non abbiamo visto nulla di tutto ciò. Alle parole non sono seguiti i fatti, perché le disposizioni da attuare finora non si sono viste».
Così la riduzione dei tempi d’attesa rischia di rivelarsi una chimera, secondo l’opinione del sindacalista della Cisl: «A nostro parere, per ridurre i tempi d’attesa occorrerebbe mettere mano ad una più congrua dotazione organica, anche per evitare il rischio di arrivare a fine anno a pagare delle prestazioni in libera professione per le normali visite, ma se il direttore generale è convinto di poter risolvere questi problemi attraverso la formazione di cento persone che possano comunicare meglio con l’utenza, ci aspetteremmo delle progettualità ben definite per ottenere questi risultati».
«Meglio realizzare i progetti»
I fondi della produttività del personale vengono messi a disposizione dell’azienda in base alle regole stabilite dal contratto di lavoro. Possono essere distribuiti al personale che segue dei progetti specifici da attuare nei reparti aziendali per raggiungere degli obiettivi prefissati di produttività, oppure se non vengono spesi in questo modo alla fine dell’anno vengono distribuiti a pioggia su tutti i dipendenti dell’azienda. «Ma è evidente che è meglio realizzare i progetti, piuttosto che distribuire i soldi senza criterio» sottolinea Nino Ventola. È quello che si aspettano le organizzazioni sindacali in vista del prossimo incontro con l’azienda.
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