Le maschere di Cardano al Carnevale di Cento

Cardano al Campo – Dal Carnevale, un ulteriore forte contatto tra Cardano al Campo e Centro, comune del Ferrarese pesantemente colpito dal sisma dello scorso maggio. Dopo la solidarietà da parte della cittadina alle porte di Malpensa attraverso la consegna di materiale alla popolazione avvenuta quest’estate e dopo il ringraziamento che da Cento era arrivato anche a Cardano al Campo durante una cerimonia pubblica in ottobre, domenica scorsa l’unione tra le due realtà è stata confermata proprio dalle maschere.

“Ul bigat” e “la mora”, il baco da seta e il frutto del gelso, maschere ufficiali di Cardano al Campo, sono state portate dalla Pro Loco domenica scorsa a Cento per l’ultima giornata del “Carnevale d’Europa” che si svolge da anni nella città che ha dato i natali al Guercino. Una posticipazione di una settimana dovuta al maltempo, ma che nulla ha tolto alla grande emozione. Nel vedere le migliaia di persone presenti. Nell’assaporare ancora una volta la grande ospitalità dei Centesi.

«È stata un’esperienza bellissima e coinvolgente – commenta Paolo Milani, il presidente della Pro Loco cardanese -. Le nostre maschere hanno incontrato quelle del gruppo storico di Cento, che rappresentano personaggi del periodo del Quattrocento, e abbiamo sentito la forte passione che caratterizza questa tradizione, abbiamo visto la cura con cui ne affrontano la preparazione. Abbiamo anche imparato qualcosa, seppur in così poco tempo».

E l’idea è che l’anno prossimo un gruppo nutrito della Pro Loco possa presenziare alla nuova edizione del Carnevale proprio quasi per una formazione sull’organizzazione di un evento così importante.
«L’intenzione – prosegue Milani – è di poter avere ancora scambi, in una sorta di apparentamento, con la Pro Loco di Cento, su manifestazioni che possono avere qualcosa in comune. È importante non perdere questo contatto, di solidarietà e di condivisione: noi stiamo anche lavorando per vedere se riusciamo a organizzare un momento comune con la partecipazione delle filarmoniche delle due città».
S. Mag.

p.rossetti

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