Sono appena tornato dalla Calabria dove ho trascorso con la famiglia circa venti giorni con tanto sole, una bellissima spiaggia ed un mare stupendo. Un’altra opportunità che ho riscontrato è il costo della vita molto contenuto: un pranzo completo non più di 15 € a persona, un caffè 0,70 €, una mega brioche 0,70 €, un gelato con tre gusti 1,50 €.
Un lettore distratto e superficiale potrebbe dire “beati loro!” che vivono in questa terra felice d’Eldorado. Purtroppo però c’è anche l’altra faccia della medaglia: molti paesi “vivono” per poco più di un mese l’anno, quando tornano per le ferie gli emigrati per lavoro all’estero o in altre parti d’Italia ed arrivano quei pochi turisti che oltre al mare vogliono visitare i luoghi della Magna Grecia pieni di storia e di tradizioni millenarie. Gli stessi paesi per il resto dell’anno restano semideserti e sopravvivono con pochi giovani e tanti anziani.
Un giornalista siciliano trapiantato al Nord ha scritto tra l’altro: “….Che cosa cambia ? Niente. È così da vent’anni e a voler essere onesti il fenomeno è figlio, alle nostre latitudini (regioni meridionali), di riforme sempre annunciate e mai nate, di una pubblica amministrazione ostile al cambiamento”, ed io aggiungerei: tanto quanto sono ostili al cambiamento anche mafia, ‘ndrangheta, camorra e sacra corona unita.
A mio parere è vero che sarebbe necessaria una maggiore presenza e controllo dello Stato, ma in una forma più “attiva”. Ad esempio quando in un Comune del Nord viene nominato il Commissario Straordinario, questi viene accolto dai Cittadini e dai dipendenti comunali con favore. Al Sud invece, ed in Calabria in particolare, i Commissari vengono percepiti come la mano punitrice dello Stato anche nei confronti della popolazione.
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