VARESE La Lega manda giù il voto a gennaio. Ma medita la riscossa. Cantando anche vittoria, perché pone la paternità sulla nuova legge elettorale, che elimina il listino bloccato e introduce l’alternanza in lista e l’equità tra uomini e donne.
Si aprirà lo scontro tra Lega e Pdl per verificare se sarà possibile tornare in alleanza. E soprattutto quale dei due partiti esprimerà il candidato presidente. Da Varese, i leghisti si dicono tranquilli. Perché «il Pdl a breve non esisterà più».
Questo si basa sulla convinzione che gli alleati non rimarranno, da qui alle elezioni, un unico partito. Il 17 novembre gli ex An si troveranno a livello nazionale per decidere sulla scissione. E lo stesso Berlusconi ha posto il 2 dicembre come data per decidere sul futuro del nome.
Una situazione che non favorirà il peso contrattuale degli alleati, secondo il senatore leghista Fabio Rizzi, tra i colonelli maroniani di Varese, ieri al convegno su Carlo Cattaneo all’Insubria.
«Andremo alleati molto probabilmente – spiega Rizzi – ma non con il Pdl. Quello a cui puntiamo è il modello Verona. La Lega come perno di una coalizione formata da soggetti civici». Insomma, il Carroccio confiderebbe nel non ripresentarsi in Lombardia con accanto il simbolo del Pdl, ma con liste che corrispondano alle correnti del partito ormai pronto a dividersi.
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m.lualdi
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