La ragnatela davanti al ragno nero è impenetrabile e lui resta nella tana a dirigere.
Ruolo non suo: ci piace perché è “quadrato”, non lo sposti e se provi ad andare via, rischi di farti male.
Con semplicità, li ha cancellati tutti dal campo. Sembra che non faccia mai fatica, ma con quella gambetta secca arriva sempre prima degli altri. Diceva Scapini un mese e mezzo fa: se firma lui, si trascina dietro tutti i varesini. Un legnanese in panchina urla: “Siete una squadra di m.”, e lui reagisce duramente, non possiamo dirvi come. Da capitano.
E’ il regista che fa giocare già da dietro il Varese: che piedi, che lanci, che senso dell’anticipo.
Lillo nel primo tempo sembrava Paolillo e lo fa impazzire, ma nella ripresa si vendica con gli interessi e si trasforma in Razzolin: parte e potrebbe correre fin sulla luna.
Se vedi un pallone vagante, ovunque sia, lì accanto c’è anche Gheller: insuperabile anche quando tutta la squadra va a festeggiare l’1-0 e lui è già in mezzo al campo a controllare avversari, arbitro e pallone.
Nella ripresa fa la differenza, all’uscita di Gheller prende in mano la squadra e mette gli attaccanti tre o quattro volte davanti alla porta.
Corre, si sacrifica, raddoppia su Lillo e mette il pallone del gol a Marrazzo.
Aiuta talmente tanto i compagni fino al limite di perdere un po’ la sua forza che sono i piedi e la tecnica.
Guarisci e torna presto: sei importante, per noi sei il più importante.
Al primo pallone (primo tiro del Varese nel primo tempo), è letale e gira la partita. Bomber e uomo-squadra, cerca il 2-0 sotto la curva e non lo ottiene solo perché lo vuole troppo. I tifosi giocano in lui.
Entrano e sembrano titolari.
Non abbiamo parole per raccontarvelo: abbiamo questo video.