Leonardo sulla Luna: lo stabilimento di Nerviano realizza i pannelli del veicolo spaziale Orion

Annunciate le finestre di lancio per la prima missione Artemis, il programma della Nasa in collaborazione con l'Esa. In questa avventura spaziale, anche Leonardo ricopre un ruolo chiave: lo stabilimento di Nerviano ha realizzato i pannelli fotovoltaici del veicolo spaziale Orion, che porterà sulla Luna gli astronauti.

NERVIANO – A distanza di 50 anni dall’ultima passeggiata lunare, la Nasa sta per tornare sulla Luna con la missione Artemis, programma in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa). A esso parteciperà anche lo stabilimento di Leonardo di Nerviano che, grazie all’impegno e alle competenze di circa 50 ingegneri, ha realizzato i pannelli fotovoltaici che compongono le quattro “aIi” del modulo di servizio del veicolo spaziale Onion: misurano 7 metri ciascuna e sono in grado di erogare circa 11kW complessivi per l’alimentazione dell’elettronica di bordo.

La missione, che prevede la prima permanenza a lungo termine sulla Luna, non è però un punto di arrivo, ma un punto di partenza per il prossimo grande salto: testare tecnologie che hanno lo scopo di portare l’uomo anche su Marte. La presenza sul suolo lunare, inoltre, sarà sostenibile anche da un punto di vista ambientale e consentirà di fare ricerca per acquisire conoscenze utili anche alla vita sulla Terra.

Sono tre le tappe previste dal programma Artemis:

  • Artemis I, in cui lo Space Launch System porterà per la prima volta la capsula Orion attorno alla Luna, ma senza equipaggio. Le tre finestre di lancio per questa prima parte della missione sono il 29 agosto, il 2 settembre e il 5 settembre. Il razzo che porterà in orbita il veicolo spaziale partirà dal complesso di lancio 39B del Kennedy Space Center di Cape Canaveral, lo stesso delle missioni Apollo. Orion trascorrerà fino a sei settimane nello spazio, girerà intorno alla Luna e rientrerà sulla Terra con atterraggio al largo della costa di San Diego.
  • Artemis II, in cui si effettuerà il primo test di volo attorno alla Luna con a bordo l’equipaggio per dimostrare che i sistemi di Orion sono pronti a sostenere gli astronauti in missioni di lunga durata
  • Artemis III, con cui effettivamente l’umanità tornerà a camminare sulla superficie lunare.

Orion porterà sul nostro satellite non solo il prossimo uomo (il primo di colore, come specificato sul sito della Nasa stessa), ma anche la prima donna. Non è infatti un caso che il nome scelto per questo programma sia proprio “Artemis”, dea della mitologia greca delle iniziazioni femminili e della luna, sorella gemella di quell’Apollo che a sua volta aveva ispirato il nome delle prime missioni statunitensi verso la Luna.