L’eredità di Don Milani raccontata da Agostino Burberi nella scuola media di Gavirate

La scuola media Carducci di Gavirate ha ospitato la mostra "Barbiana: Il silenzio diventa voce", dove Agostino Burberi, presidente della Fondazione Don Milani, ha condiviso gli ideali educativi di Don Milani con gli studenti.

L’atmosfera di riflessione e ispirazione ha permeato l’auditorium della scuola media Carducci di Gavirate durante un incontro senza precedenti con Agostino Burberi, ex allievo di Don Lorenzo Milani e presidente della Fondazione Don Milani. L’evento, organizzato nell’ambito delle iniziative legate alla mostra fotografica itinerante “Barbiana: Il silenzio diventa voce”, ha rappresentato un momento culminante di condivisione di ideali e valori.

La mostra, curata dalla Fondazione Don Lorenzo Milani, ha offerto agli studenti un viaggio affascinante attraverso 28 pannelli che raccontano la vita di Don Milani e i principali temi trattati nella sua attività di sacerdote e maestro. Tuttavia, ciò che ha reso l’esposizione ancora più coinvolgente è stata la partecipazione attiva degli studenti stessi. Dodici alunni delle classi terze hanno svolto il ruolo di ciceroni, guidando le classi visitatrici attraverso la mostra, trasmettendo passione e conoscenza.

“Questa mostra ci ha conquistato un po’ tutti perché ci ha fatto conoscere da vicino un personaggio eccezionale nella sua semplicità”, ha commentato la professoressa Tiziana Troise, che insieme alla docente Elena Ratti ha curato l’evento. “In queste fotografie, infatti, emerge chiaramente il pensiero di Don Milani: solo la conoscenza e l’istruzione rendono davvero gli uomini uguali perché li mettono nella condizione di essere liberi”.

Don Lorenzo Milani

L’incontro con Agostino Burberi è stato il momento culminante di queste iniziative. Attraverso le sue parole cariche di passione e memoria, Burberi ha trasportato gli studenti in un viaggio nel tempo, riportando in vita l’atmosfera e gli ideali della scuola di Barbiana. Ha sottolineato il carattere unico di Barbiana come non solo una scuola, ma un luogo dove si respirava la vera essenza dell’educazione.

“Sull’altare della chiesa di Barbiana, Don Milani aveva addirittura messo un ‘Santo scolaro’, in nessun’altra chiesa troverete uno studente sull’altare”, ha raccontato Burberi durante il suo intervento. “Questo prete ci voleva un bene immenso e allo stesso tempo sapeva dire di no. Era un padre fino in fondo. Con lui passavo 12 ore al giorno”.

A Barbiana si studiava 12 ore tutti i giorni dell’anno, festivi compresi, ma “era felicità perché i bambini a quei tempi, finita la scuola, andavano ad aiutare i genitori a casa e nei campi a lavorare”. Le parole di Burberi hanno richiamato alla mente i principi fondamentali su cui Don Milani ha costruito la sua visione educativa. L’accesso all’istruzione doveva essere uguale per tutti, e ogni studente era coinvolto attivamente nel processo educativo.

La scuola di Barbiana ha incarnato un’educazione basata sull’esperienza e sul pensiero critico. Non si trattava solo di trasmettere nozioni, ma di formare cittadini consapevoli e capaci di incidere positivamente sulla società. A Barbiana gli studenti costruivano anche strumenti scientifici, per comprendere il mondo che li circondava.

Le parole di Burberi hanno richiamato infine l’attenzione degli studenti sulla necessità di impegnare il proprio tempo e le proprie energie per costruire una società migliore, seguendo l’esempio e gli insegnamenti di Don Milani. “Il tempo è un dono di Dio e non va sciupato”.

La giornata si è conclusa con le parole di ringraziamento del dirigente scolastico Daniele Marzagalli: “La speranza è che seminando si possa sempre raccogliere della bontà. L’invito è quello di operare per il bene, per gli altri, per i nostri simili”.