VARESE Daniele “Buba” Buzzegoli, in tribuna mercoledì a Marassi, è il primo a credere che la storia possa ripetersi. Due anni fa, giusto il 6 giugno 2010 (Lazio, Cremonese, Samp: quel giorno non porta buono…), finale per la B a Cremona, Varese che perde 1-0 e lui sotto la curva a rassicurare tutti (a sinistra, nella foto di Marco Prestifilippo). Al ritorno al Franco Ossola, è proprio Buba a segnare la doppietta che vale la B.
La gente del Varese non ha dimenticato. «Non so manco più come ringraziare dell’affetto che mi si dimostra ogni volta», dice. Un anno e mezzo fa, a sorpresa, scelse lo Spezia: col club ligure è salito in B proprio venti giorni fa.
Buzzegoli, ripartiamo dal suo gesto a Cremona, rivolto al settore dei tifosi del Varese. Che cosa c’era dentro?
La voglia di far sì che non finisse tutto lì. C’era la rivincita, altri 90′ da giocare con la certezza di avere le carte in regola per farcela.
A Marassi Kurtic ha fatto più o meno lo stesso. Appropriato?
Sì, sono d’accordo con lui. Non lo conosco personalmente, ma come giocatore è un grande. Si vede che ha dentro di sé la certezza che tutto è ancora da scrivere. Ha perfettamente ragione.
Che cosa glielo fa pensare?
Noi andammo sotto la curva biancorossa consci di aver giocato il primo tempo alla pari con la Cremonese, e di aver subito giusto un quarto d’ora nella ripresa la loro pressione. E fu proprio lì che i grigiorossi segnarono. Mercoledì a Marassi il Varese non ha neanche avuto quel quarto d’ora di calo. Non ha avuto paura a Genova, figuriamoci al Franco Ossola.
E la sconfitta?
Due ingenuità pagate a caro prezzo. Sono cose che costano in qualsiasi categoria, figuriamoci nella finale dei playoff per la serie A.
Il suo amico Camisa è sul banco degli imputati: può provare a scagionarlo?
Di certo non ha bisogno di miei consigli su come si marca l’uomo: semmai dovrebbe essere lui a insegnarmi qualcosa. Partendo dal presupposto che sono attimi, che Gastaldello gli dà dieci centimetri in altezza e che ha fatto due gol da attaccante di razza, non mi sembra che si debba buttare la croce addosso a Camisa.
Per due volte il Varese ha reagito e ha pareggiato quasi con facilità: non è che poteva provare ad andare in vantaggio, invece di dover rincorrere?
No. Il Varese non ha mai cercato di non vincere. Ne sono certo. Ed è la cosa più bella che ci si porta a casa da Marassi. Quando una squadra si diverte e diverte, alla fine i conti tornano. Il Varese che ho visto mercoledì è una squadra che non vedi l’ora di rivedere: io sono già pronto davanti alla tv.
Non è che toccherà proprio a Kurtic fare il Buzzegoli – due gol decisivi contro la Cremonese – nella finale di ritorno?
Lo auguro a lui, per il giocatore che è, ma lo auguro a chiunque. È una gran fortuna avere un giornata così. Non importa chi sarà, ma spero davvero che domani ci sia un altro Buzzegoli per il Varese.
Zecchin sarà squalificato. Grave?
Per il ragazzo, che è mio amico, sì. Però, ricordo bene che la forza del Varese era proprio il non piangersi addosso, il trasformare le assenze in occasioni per emergere degli altri. Poi, voglio dire, quando mancavano Corti e Kurtic, mica due qualsiasi, Maran si è inventato Cacciatore a metà campo e lui ha giocato alla grande. Non vedo perché preoccuparsi.
Si aspettava che il Varese giocasse per due anni di fila i playoff promozione?
Per quel che riguarda l’anno scorso, quando nella prima metà stagione c’ero, non avevo dubbi.
Quest’anno?
Conosco meno l’ambiente, sono cambiate tante cose e io sono lontano: ma ripartire quasi da zero e tornare così in alto è roba che non si improvvisa.
Luca Ielmini
a.confalonieri
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