«Liberalizzare la luganighetta» Questione seria, Ticino al voto

«Liberalizzare la luganighetta». Lo chiedono a gran voce governo e parlamento svizzero, i principali partiti e i consumatori d’oltre confine, tanto che il prossimo 22 settembre, popolo e cantoni andranno alle urne per esprimersi sulla questione.

Sarà una consultazione epocale, senza precedenti nella storia dell’intero pianeta, ma la Svizzera è il Paese dello stupore e la luganighetta assurge a faccenda di Stato.

Partito socialista, Verdi, associazioni sindacali ed enti religiosi sono contrari alla luganighetta libera. Il motivo è che la considerano un grimaldello per abbattere il tabù successivo, quello che impone il divieto di vendita di alcuni prodotti dalla una di notte alle cinque del mattino nei negozi delle stazioni di servizio lungo le autostrade e lungo la

maggior parte delle strade a maggior traffico della Confederazione. In questi punti, secondo le leggi attualmente in vigore, è assolutamente proibito vendere prodotti non consumabili sul posto, perché sono da cuocere: la pizza congelata, per esempio, le uova non passate in padella e, appunto, la famosa luganighetta, una salsiccia tritata fine, confezionata in un budello, lunga e sottile.

Non prende il nome da Lugano, ma dalla Lucania, a quanto pare. Come spiega “ Il caffè della domenica”, il divieto fa parte del «burosindacalismo svizzero» che consente di vendere, negli stessi orari, uova sode e cervelas, in pratica wurstel. Ad ogni modo, i contrari a luganighetta libera si chiedono: «Dove andremo a finire se la liberalizziamo? Magari a liberalizzare perfino gli orari dei negozi», argomento controverso e scottante al di là dal confine, così come qualche anno fa capitò anche in Italia.

Per questo, alla fine, gli svizzeri hanno proposto un referendum che, in realtà, tocca una questione molto seria. La modifica della legge sul lavoro varata da Berna per consentire ai negozi delle stazioni di servizio di impiegare personale 24 ore su 24. E da questo, discende la facoltà di vendere prodotti non consumabili sul posto.

Il comitato per il sì alla modifica non si è impelagato in tecnicismi, ma ha prodotto piuttosto uno sforzo di creatività.Il tutto con l’obiettivo di raggiungere il colto e l’inclito con un messaggio diretto e che non ammette discussioni: «Liberalizzare la luganighetta!» ed ha affisso manifesti comparsi in tutte le città e i paesi del cantone, in bella evidenza.

Le reazioni dall’Italia, ovviamente, non si sono fatte attendere per molto tempo: «Sosteniamoli, ovviamente compatti».

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