Libia/ Battaglia su più fronti, Gheddafi: non lascio

Tripoli, 13 giu. (TMNews) – Il regime libico rifiuta ogni discussione sulla partenza di Muammar Ghedddafi, quattro mesi dopo l’inizio dell’insurrezione nel paese, mentre proseguono i combattimenti tra i fedelissimi del colonnello e i ribelli dell’opposizione. “Non sono né primo ministro né presidente né re. Non occupo alcun posto in Libia e dunque non devo rinunciare ad alcuna funzione”, ha detto ieri il rais, secondo quanto riferito dal presidente russo della Federazione internazionale di scacchi, Kirsan Ilyumzhinov.

I due si sono incontrati a Tripoli, dove hanno giocato a scacchi (secondo il russo, la partita sarebbe finita in anticipo per manifesta inferiorità del rais), e le immagini sono state mostrate dalla televisione locale, anche per rassicurare i sostenitori del colonnello sulle sue ottime condizioni di salute. “Gheddafi ha detto che non ha intenzione di lasciare la Libia”, ha assicurato Ilyumzhinov, riportando le parole del rais: “Malgrado i bombardamenti, non ci sottometteremo mai”, avrebbe detto il leader libico.

Intanto ieri, gli Emirati Arabi Uniti sono diventati il secondo paese arabo e dodicesimo nel mondo a riconoscere il Consiglio nazionale di transizione di Bengasi come unico interlocutore legittimo. E anche la Cina si è dichiarata pronta ad accogliere “nel prossimo futuro” i rappresentanti dei ribelli, che hanno annunciato oggi la morte di quattro combattenti a Brega.

Mentre la diplomazia internazionale è al lavoro per trovare una soluzione negoziata al conflitto, sono sempre più numerosi i fronti aperti. A est, i ribelli stanno provando a guadagnare terreno proprio a Brega, mentre nelle montagne del sud-ovest proseguono il tentativo si superare le sacche di resistenza delle truppe di Gheddafi. A 40 chilometri a est della città, inoltre, ci sono stati intensi combattimenti con lancio di razzi Grad e granate. La situazione è tornata alla calma questa mattina.

Il portavoce del regime del colonnello, da parte sua, ha informato che l’esercito libico ha eliminato le “sacche di resistenza” a Zawiyah, città che si trova lungo questa costa 40 chilometri a ovest di Tripoli, dove da sabato – dopo due mesi di tregua – sono segnalati combattimenti tra ribelli e forze lealiste. Le forze governative avevano ripreso il controllo di Zawiyah a marzo, ma i ribelli erano riusciti a entrare in città la settimana scorsa. La Nato, intanto, ha fatto sapere di avere adottato tutte “le misure necessarie per proteggere i civili” a ovest di Tripoli. “Lungo la costa nordovest della Libia, tra Tripoli e la frontiera tunisina, libici da tempo esasperati dal regime di Gheddafi, rimettono in discussione apertamente la sua legittimità e, agendo in questo modo, sono sotto la minaccia di attacchi”, ha indicato l’alleanza in un comunicato. “La Nato segue la situazione da vicino e fa il necessario per proteggere i civili”, ha aggiunto il comando militare.

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