Tripoli, 7 mag. (TMNews) – La conferenza Nazionale delle tribù libiche riafferma il suo sostegno a Gheddafi e definisce “traditori” gli insorti che stanno combattendo il regime ma chiede anche un'”amnistia generale” per chiudere il conflitto. Nel frattanto a lampedusa si registrano nuovi sbarchi.
Numerosi capi delle tribù libiche, riunitisi ieri sera a Tripoli, hanno chiesto una legge di amnistia generale che metta fine alla guerra civile, tre mesi dopo l’inizio delle ostilità. La Conferenza Nazionale delle Tribù, in un comunicato, definisce “traditori” l’opposizione e promette di non “abbandonare” il leader libico Muammar Gheddafi, chiedendo ai clan “che abitano nei pressi delle città dove si sono rifugiati dei gruppi armati a organizzare delle marce pacifiche e popolari per liberarle, disarmando i ribelli”. Alla fine di aprile i rappresentanti di 61 tribù avevano invece dichiarato a Bengasi la volontà di costruire “una Libia unita” una volta deposto “il dittatore Gheddafi”.
Proseguono intanto gli sbarchi a Lampedusa dove ore è riesplosa l’emergenza immigrati. La notte scorsa sull’isola sono approdati due barconi con a bordo 842 extracomunitari partiti dalla Libia. La prima imbarcazione è giunta intorno all’una, e a bordo c’erano 187 profughi. Sulla seconda “carretta”, un vecchio motopesca arrivato un’ora dopo, c’erano invece 655 persone, tra loro anche molte donne e bambini. Dopo una prima accoglienza sulla banchina del porto, gli immigrati sono stati trasferiti all’interno del centro d’accoglienza di contrada Imbriacola.
Nelle ultime 36 ore a Lampedusa erano già arrivati oltre 1100 immigrati, 1066 dei quali erano stati imbarcati a bordo del traghetto “Excelsior”, appartenente alla flotta Grandi Navi Veloci, che dopo essere salpata da Cala Pisana in serata, ha fatto rotta verso Taranto.
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