Libia/ Obama: Evitata catastrofe umanitaria,da Usa ruolo sostegno

New York, 28 mar. (TMNews) – L’azione militare contro la Libia ha evitato una “catastrofe” umanitaria e il passaggio del comando delle operazioni alla Nato vedrà gli Stati Uniti impegnati in un ruolo di supporto. E’ quanto dovrebbe dire il presidente Barack Obama parlando questa sera alle 19.30 (l’una e mezza di martedì mattina in Italia) rivolgendosi agli americani con un discorso dalla National Defence University di Washington e che sarà trasmesso in diretta televisiva.

Le anticipazioni, riportate dall’agenzia stampa Afp che cita un funzionario dell’amministrazione Obama, mettono in luce i principali argomenti del presidente, che intende rispondere colpo su colpo agli attacchi ricevuti sulle operazioni in Libia. I critici accusano Obama di non avere mostrato maggiore leadership nelle prime fasi della crisi, di non aver chiarito a sufficienza gli obiettivi degli Stati Uniti e di non aver consultato i parlamentari sugli attacchi aerei.

Il presidente americano parlerà delle forze americane in campo, della no-fly zone sul Paese nordafricano e della necessità di difendere i civili dalla sanguinosa minaccia rappresentata dal colonnello Muammar Gheddafi. “Aggiornerà gli americani sui nostri sforzi in Libia e sulla missione che i nostri uomini e le nostre donne in uniforme stanno coraggiosamente portando avanti”, ha detto il funzionario.

Obama illustrerà anche le ragioni del passaggio del comando delle operazioni alla Nato, una manovra che vedrà Washington assumere un ruolo di secondo piano lasciando agli alleati il presidio dei cieli libici. “Il presidente spiegherà come i nostri sforzi in Libia siano volti all’interesse del Paese e abbiano evitato una catastrofe”, ha aggiunto la fonte.

I funzionari americani, consapevoli che uno dei pilastri programmatici dell’amministrazione Obama è il rientro delle truppe dall’Iraq e dall’Afghanistan, hanno evitato di usare la parola “guerra” per descrivere la missione in Libia, in questo modo sottolineando che il presidente non aveva bisogno di richiedere l’autorizzazione del Congresso che, come stabilisce la Costituzione americana, è l’unico ad avere il potere formale di dichiarare una guerra.

Obama dovrà rispondere alle preoccupazioni dell’opinione pubblica americana che teme gli esiti incerti di un intervento internazionale. E il suo discorso sulla strategia degli Stati Uniti eserciterà un’influenza su un audience molto più ampia di quella americana, destando grande interesse soprattutto tra la popolazione mediorientale impegnata nelle rivolte contro le dittature. Il presidente americano potrebbe inviare dei messaggi tra le righe agli alleati europei e del mondo arabo. In particolare sono possibili segnali all’Europa, dove l’iniziale scetticismo americano rispetto all’imposizione della no-fly zone ha generato molte polemiche.

A24

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