Tripoli, 15 feb. (Apcom) – La Libia ha deciso di negare i visti di ingresso nel Paese a tutti i cittadini dell’area del Trattato di Schenghen, senza precisare al momento la causa dei tale provvedimento ma verosimilmente come rappresaglia per il divieto svizzero di ingresso nella Confederazione Elvetica per 188 dirigenti libici, fra cui il leader Muammar Gheddafi e la sua famiglia.
Tripoli ha infatti criticato più volte la “solidarietà sistematica e programmata” dell’Unione Europea nei confronti della Svizzera, minacciando appunto di inasprire la sua politica per la concessione dei visti.
La crisi tra Svizzera e Libia era scoppiata in seguito all’arresto a Ginevra – il 15 luglio 1008 – di uno dei figli del leader libico Muammar Gheddafi, Hannibal, accusato di aver maltrattato due domestici; arresto che aveva provocato come rappresaglia il sequestro dei due imprenditori e per il quale la Svizzera aveva porto le sue scuse ufficiali.
Gli accordi prevedevano che i due imprenditori fossero liberati
entro 60 giorni dall’accordo; nel novembre scorso, dopo aver
posto ulteriori condizioni, Tripoli ha invece trasferito i due
detenuti in un “luogo sicuro”.
(fonte Afp)
Mgi
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