Libia/ Voto Camera Usa strigliata a Obama su operazioni Nato

New York, 3 giu. (TMNews) – Un giudizio severo e una presa di posizione netta rispetto alla decisione di Barack Obama di intervenire in Libia. La Camera dei Deputati ha strigliato il presidente per avere permesso un ruolo americano nelle operazioni della Nato senza il benestare del Congresso: è stata approvata, con 268 voti favorevoli (compresi 45 democratici) e 145 contrari la mozione presentata dal presidente della Camera John Boehner e che impone al presidente Barack Obama di spiegare in modo dettagliato la natura, i costi e gli obiettivi del contributo americano all’operazione in Nord Africa.

La seconda mozione – quella presentata dal democratico dell’Ohio Dennis Kucinich e che chiedeva un ritiro delle forze militari americane entro 15 giorni – è naufragata (148 i voti favorevoli, 265 i contrari). E da un punto di vista puramente legislativo, la risoluzione approvata oggi non ha un effetto concreto ed è poco più dell’espressione di un’opinione (una sentenza della Corte Suprema di oltre vent’anni fa stabiliva che il Congresso non avesse potere di varare una direttiva su cui, a differenza di una legge, il presidente non può esercitare il proprio diritto di veto).

Nonostante tutto questo, si tratta della più decisa presa di posizione del Congresso rispetto alle operazioni in Libia e metterebbe l’accento in modo più marcato sulle frizioni tra l’esecutivo e le Camere sul fatto che il presidente Obama avesse dato avvio alle operazioni senza sentire prima il parere del Congresso. E le divergenze hanno un peso ancora

maggiore in un momento in cui lo scontro tra maggioranza e opposizione è fortissimo su altre questione, per esempio l’innalzamento del tetto del debito: le questioni sono connesse perché i repubblicani vorrebbero agganciare l’aumento del limite a un sensibile taglio delle spese e ogni voce della spesa pubblica (come quella per l’intervento in Libia) è passata al setaccio.

La War Powers Resolution, approvata durante la presidenza di Richard Nixon, impone che il presidente notifichi al Congresso la decisione di inviare forze militari entro 48 ore dall’inizio delle operazione e che le forze non restino sul campo per più di 60 giorni senza l’autorizzazione del Congresso o una dichiarazione di guerra. Per le operazioni in Libia, la scadenza è passata lo scorso 20 maggio.

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