«Libri vietati? Fatto grave» E Varese li mette in vetrina

Dura presa di posizione della Libreria del Corso sul caso Venezia: «La colpa di questi testi è quella di spiegare la diversità di genere»

– “Ma noi diciamo no!”. Il cartello è comparso ieri nella vetrina della Libreria del Corso, negozio storico e centro culturale cittadino.
Accanto a questa prima dichiarazioni di intenti viene esposto un secondo cartello: «La libreria del Corso – vi si legge – si dissocia dalle decisioni e dalle dichiarazioni del sindaco di Venezia,, che ha imposto il ritiro dai nidi e dalle scuole materne, di 49 libri, colpevoli di voler spiegare ai bambini le diversità

di genere”. Firmato: “I librai”».
A quei libri, il cui ritiro ha indignato che ha parlato di decisione “abominevole”, la Libreria del Corso ha dedicato una vetrina che affaccia sul salotto buono di Varese direttamente di fronte alla sede della Lega Nord che sta dall’altro lato della via.
«Mi pare che il cartello dica tutto – spiega Luca, titolare – C’è poco da aggiungere. Abbiamo preso una posizione chiara nei confronti di una scelta che consideriamo antidemocratica. Il fatto di vietare dei libri, è un fatto che noi riteniamo estremamente grave».