L’Ikea si avvicina a Busto È allarme tra i negozianti

L’allarme Ikea è dietro l’angolo, i commercianti dell’Alto Milanese fanno le barricate: «Danneggerebbe tutto il territorio, la Regione blocchi l’insediamento». L’architetto Scillieri, che ne ha studiato l’impatto: «Si rischia di mandare in tilt l’autostrada Milano-Varese».

C’erano anche i rappresentanti dell’Ascom di Busto Arsizio, Gallarate e Varese ieri mattina all’Unione del Commercio di Legnano per l’assemblea pubblica dedicata all’analisi dell’impatto dell’insediamento commerciale del colosso svedese dell’arredamento, previsto su un’area agricola da 290mila metri quadri a cavallo dei comuni di Cerro Maggiore e Rescaldina, lungo l’Autolaghi tra le uscite autostradali di Legnano e Castellanza.

Ecco perché il problema è molto sentito nel sud della provincia di Varese, come ammette un preoccupatissimo , negoziante del centro di Busto e vicepresidente di Ascom: «È un problema vitale per il commercio. Il territorio rischia la paralisi». Il timore maggiore non è tanto per i 22mila metri quadrati di Ikea, che probabilmente sposterebbe solo parte della clientela del Varesotto e dintorni che già oggi gravita sui tre punti vendita dell’hinterland milanese, quanto per i 52mila metri quadrati di galleria commerciale che sorgerebbe a fianco del grande magazzino svedese. «Le associazioni di categoria sono tutte compatte nel dire “no” a questa ipotesi – sottolinea il presidente di Ascom Busto – danneggerebbe irrimediabilmente il tessuto commerciale del territorio dell’Alto Milanese, già saturo per la grande distribuzione, e non porterebbe benefici occupazionali, perché il saldo previsto tra nuovi posti di lavoro e possibili chiusure di attività esistenti è negativo».

Ora, dopo che le amministrazioni coinvolte hanno già dato parere favorevole (c’è in ballo una “torta” da 40 milioni di euro di oneri di urbanizzazione), la palla passa a Regione Lombardia: fino al 31 dicembre è attiva la moratoria sui nuovi insediamenti di grandi strutture di vendita, nel frattempo in consiglio regionale si discuterà delle linee guida per lo sviluppo del commercio, un piano che si pone l’obiettivo di limitare i nuovi centri commerciali e di confinarli tendenzialmente sulle aree dismesse.

L’esatto contrario dell’Ikea di Cerro-Rescaldina. «Ci sono due aspetti critici – spiega , l’architetto gallaratese che ha analizzato l’impatto dell’insediamento per conto di Confcommercio – da un lato un consumo di suolo notevole su un’area oggi agricola che fa da cuscinetto ad una conurbazione di edificato. Dall’altro la viabilità, che graverebbe su un’autostrada che in quel tratto è tra le più trafficate d’Europa, con code frequenti già oggi. Prevediamo cinquemila auto in più al sabato, con il rischio di mandare in tilt la viabilità sia lungo la A8 che lungo le arterie locali».

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