L’incubo della Tares è per tutti Pagano i varesini, incassa Roma

VARESE «I Comuni sono strangolati. Molti non possono far quadrare i conti». E le entrate della Tares? «Quelli sono soldi che vanno a Roma». Ci sono la rabbia del sindaco leghista e la preoccupazione del presidente di Anci Lombardia nelle parole di Attilio Fontana.Il primo cittadino di Varese, come tutti i suoi colleghi, si trova a fare i conti con la nuova tassa sui rifiuti e i servizi. «La questione è abbastanza complessa», ammette. E nemmeno le linee guida pubblicate una decina di giorni fa dal ministero dell’Economia, proprio con l’obiettivo di rendere tutto più semplice, sembrano essere d’aiuto.«Noi stiamo facendo delle proiezioni: si tratta di un’imposta nuova, in cui si fa entrare una serie di servizi che prima venivano pagati in altro modo». Di sicuro, però, un aumento ci sarà, visto che lo prevede la legge. L’incremento è legato alla cosiddetta parte variabile ed è compreso tra i 30 ed i 40 centesimi di euro per ogni metro quadro dell’abitazione, piuttosto che dell’ufficio o dell’azienda iscritta a ruolo Tares.«Questo incremento non ci affascina, anche perché finisce a

Roma». Ma come? «La somma che viene incassata dal Comune di Varese corrisponde a un taglio dei trasferimenti statali». Con il risultato che «questa tassa costerà di più ai cittadini e non darà alcun beneficio economico ai Comuni». Anche se è contro questi ultimi che si indirizzerà il malcontento degli italiani.Oltre a questo, rimane il problema «di tutti quei tagli che avevamo chiesto al Governo di ridurre e invece continuano ad essere previsti». La situazione, questo l’allarme di Fontana, rischia di essere esplosiva: «Forse noi riusciremo a chiudere il bilancio, ma molti miei colleghi non sono in condizione di farlo. E certamente non per colpa loro».«In questo momento non siamo in grado di definire il preventivo 2013» spiega ad esempio Laura Cavallotti, prima cittadina di Tradate. Un’incertezza data sia dalle quattro modifiche che ha già subito il decreto che ha istituito la Tares, ma anche dalla campagna elettorale: «La norma potrebbe subire delle modifiche con l’insediamento del nuovo parlamento».Ci vorranno però settimane. Il risultato è che negli enti locali una pianificazione delle spese diventa sempre più difficile.

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s.bartolini

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