VARESETempi difficili per la cultura. Perché quando le risorse si riducono al lumicino, uno dei primi settori a subire i colpi della scure è proprio questo, giudicato (a torto) superfluo e voluttuario.
Eppure Varese stringe i denti e tenta di andare in controtendenza. La stagione dell’Università dell’Insubria si farà anche quest’anno e il direttore artistico (nonché pianista) Corrado Greco, sottolinea «con molta soddisfazione» il «disegno propositivo» dell’ateneo e «l’interesse e l’affetto» del pubblico.
Tutti i sette concerti sono programmati per le 18, tranne il primo che anticipa alle 17. Una collocazione inconsueta, che però negli anni passati non ha mai penalizzato le diverse proposte: l’aula magna dell’Insubria di via Ravasi faceva registrare regolarmente il sold out (trecento partecipanti, di media, per ogni evento).
Primo appuntamento martedì prossimo alle 17 con l'”Esemble Vivaldi” de “I Solisti veneti” con brani di autori molto noti (Vivaldi, Torelli, Marcello, Paganini) e di altri meno consueti (Pasculli e Mouret).
e.romano
© riproduzione riservata