«L’Italia ce la fa solo se si aprirà al mondo»

Franco Ferraro, caporedattore di Sky Tg24, torna con “Venti domande per me (posson bastare)”. Il protagonista, questa settimana, è Oscar Farinetti

Franco Ferraro intervista Oscar Farinetti, patron di Eataly.


In effetti la spesa alimentare oggi pesa meno del 20% su quella generale.


Certo che lo è! In Italia abbiamo il primato della biodiversità enogastronomica del mondo. Dovremmo esportare di più. Le nostre esportazioni potrebbero raddoppiare se solo incominciassimo ad uscire dall’Italia andando nel mondo per aprire luoghi di vendita per i nostri prodotti. Ci aiuterebbe moltissimo anche avere un unico marchio Italia che ci consentirebbe anche di battere l’italian sounding. Dobbiamo rimboccarci le maniche.

E’ vero! Noi italiani siamo lo 0,83% degli abitanti del mondo. Quindi al di fuori dei nostri confini esiste il 99,17% degli umani… che guarda a noi. Ci guardano perché l’Italia è attrattiva, e perché in Italia si mangia bene. A questo 99% che ci guarda dobbiamo portare la nostra meravigliosa biodiversità.


Quando qualcuno mi chiede «ce la fa Renzi?» Io rispondo «e tu ce la fai?» . Il suo compito è creare lo scenario per metterci in condizione di potercela fare. Ma perché questo accada da parte nostra servono coscienza civica, umiltà, voglia di lavorare e voglia di esplorare.


Non è per niente cambiato neanche ora che ha ottenuto una strepitosa vittoria con Mattarella. Renzi resta un fuoriclasse ma soprattutto resta uno che si sveglia presto la mattina e sa gestire l’imperfezione.

Certo che si può azzerare. La quantità di burocrazia è inversamente proporzionale alla quantità di coscienza civica. La coscienza civica è la musica dell’anima che ci insegna ciò che è giusto e ci fa vivere con meno regole. Grazie a questa potranno aumentare velocità e sviluppo.

Non il federalismo ma il secessionismo. La secessione era al primo punto dello statuto dei leghisti ed è quanto di più egoista esista al mondo. Mi divido da te perché penso di essere migliore di te? Ora la Lega sembra abbia abbandonato il secessionismo e si rivolge alle persone del Sud. Spero che tra qualche anno abbandoni anche l’avversione per gli immigrati e si occuperà anche di chi è stato meno fortunato nel nascere in posti del mondo diversi dall’Italia.

L’Expo spingerà tutta l’Italia. Non vi è dubbio: arriveranno milioni di stranieri. Sarà un’occasione unica per narrare l’Italia al mondo. Ma arriveranno anche milioni di italiani e per questo sarà un’occasione unica per infondere orgoglio e speranze negli italiani.

Tutto è facile, basta volerlo fare, e tutto diventa complicato quando non lo si vuole fare. Il Sud Italia è uno dei luoghi più belli al mondo e accoglie soltanto il 13% del turismo straniero in Italia. Occorre creare infrastrutture e luoghi d’accoglienza in linea con la bellezza dei nostri paesaggi. Io ho una ricetta ma quando la racconto mi scontro con il vittimismo e il finto orgoglio che tengono il sud nello stato in cui è.

No, una stupidaggine, ogni tanto le dico. Ma poi riconosco di averle dette. Ho l’impressione che a Grillo non stiano a cuore le soluzioni. Preferisce dedicare il suo tempo a protestare. Sarà perché raccontare le soluzioni non fa ridere?

La giudico bene perché giudico sempre bene chi si occupa degli ultimi. Non so cosa succederà. Certo non potrà succedere che cancellino i debiti perché non sarebbe neanche giusto. Tuttavia Tsipras potrà contribuire a migliorare gli equilibri in Europa.

Non ci sono stati scioperi di “alcuni lavoratori” di Eataly perché 3 su 4000 non si può definire “alcuni”. Ci sono solo stati alcuni giornali, pochi per la verità, che hanno gonfiato questo fatto. Una cosa che giudico brutta e squallida.

“Maybe”, forse, cioè il dubbio.

Io non so cosa farò con i miei figli, saranno loro a decidere cosa fare. Loro non mi appartengono. Quello che di sicuro farò e faccio e cercare di trasmettere i valori positivi che mi ha trasmesso mio padre.

È pura follia e cattivo giornalismo soltanto pensarlo.

Questa invece è una domanda splendida. Si, mi sento davvero molto così.

Bella questa: ha ragione! Ma sa, quando si cresce si capisce sempre di più che non siamo immortali. È un magnifico crescendo… fino alla morte.

“La ballata delle acciughe” di Dario Vergassola: bellissimo, lo consiglio!

“Il capitale umano” di Paolo Virzí. L’ho visto con grave ritardo. Bellissimo.

Essermi incazzato come una bestia per la sua domanda numero 15. Non dovrei arrabbiarmi. Neanche di fronte ad una provocazione, ma prima o poi imparerò.