L’Ite “E. Tosi” di Busto è una polveriera. Genitori contro la preside: “Instaurato un regime”

Riceviamo e pubblichiamo la mail di un genitore dell'Istituto Tecnico Economico "Enrico Tosi" di Busto Arsizio al centro in questi giorni di vivaci polemiche tra gli studenti e la dirigente scolastica. Nella lettera si esprimono valutazioni personali che l'autore esterna a nome proprio e di altre persone aventi lo stesso ruolo. La Provincia di Varese ne diffonde il contenuto non avendo ravvisato nel testo elementi palesemente lesivi della reputazione altrui. Rimaniamo a disposizioni per commenti, repliche, e precisazioni da parte di tutti i soggetti coinvolti nella vicenda

Gentile Redazione,
Buongiorno, sono un genitore decisamente perplesso per quello che sta succedendo all’istituto Enrico Tosi in queste settimane, istituto frequentato da mio figlia e quindi parlo per esperienza diretta e direi che manifesto una perplessità diffusa fra i genitori. In questo istituto la  preside Dott.ssa Amanda Ferrario così attenta ad apparire su i giornali fra politica, litigi con il sindaco e iniziative mai partite, sta istaurando un regime totalitario all’interno della scuola.

Per carità non è facile gestire così tanti adolescenti, ma i diritti fondamentali che sono la libertà di espressione e di confronto devono essere sempre presenti. Vi segnalo solo 2 degli ultimi provvedimenti. Il primo: qualsiasi ragazzo che deve andare in toilette deve farlo chiedendo un permesso e solo se viene accompagnato da un bidello, vi ricordo che ci troviamo in un istituto con circa 2000 ragazzi, potete immaginare il caos che si sta generando. Fra attese, mancata disponibilità del personale ed oltretutto con fastidio da parte dello stesso.

L’ultima novità di ieri è che, visto che in un incontro avuto con un relatore esterno nella aula magna i ragazzi hanno lasciato a terra delle cartacce, sono state vietate ulteriori iniziative con il mondo esterno ma soprattutto fino a fine anno vietate assemblee scolastiche e d’istituto, quindi i ragazzi sono stati imbavagliati fino a fine anno. Con la richiesta specifica di non fare girare la notizia all’esterno previo provvedimenti… Tutto questo nasce dal fatto che i ragazzi stanno manifestando nelle varie assemblee una serie di difficoltà e di incongruenze che questo famoso istituto gli sta facendo vivere.

Non sono un paladino dei ragazzi, ma tappare la bocca alle nostre nuove generazioni con delle scuse futili per paura di un confronto costruttivo con le stesse, va contro i diritti dei ragazzi, ma soprattutto non è giusto dare questo segnale di repressione a questi giovani. Punire 2000 ragazzi per le colpe di 5 non è un bel segnale. Ho l’impressione che la preside abbia perso il polso dell’istituto, probabilmente è troppo impegnata in altro.

Spero che questa mia mail venga pubblicata a nome mio e di tanti altri genitori che in questo momento non possono muoversi per paura di ritorsioni nei confronti dei figli. Per farli crescere i ragazzi vanno responsabilizzati non repressi.

Saluti e grazie per l’attenzione

 Mario Bartes