SAMARATE Rapina con sparatoria a Samarate: commessa di macelleria sfida uno dei balordi e lui esplode un colpo d’arma da fuoco per farle capire chi comanda. Il fatto è accaduto intorno alle 19.30 di ieri in via Locarno, orario prossimo alla chiusura del negozio, con la macelleria praticamente deserta. Dietro il bancone Raffaellina, come tutti la chiamano, 37 anni, residente in zona, dipendente della macelleria. In negozio arrivano due balordi, giovani, tra i 25 e i 35 anni a giudicare dalle parti visibili del corpo, il volto di entrambi coperto dal casco integrale da motociclista. Uno dei due è armato di pistola e punta l’arma contro la donna. Raffaellina, mostrando un coraggio non da poco, apostrofa uno dei due malviventi con un nostrano «che cavolo fai, tanto lo so che la pistola è finta».Lei vuole salvare l’incasso dimostrando, tra l’altro, un indefesso attaccamento al lavoro (va ribadito che il negozio non è suo, quindi il coraggio dimostrato vale almeno il doppio). Lui, il rapinatore, sottolinea chi ha il coltello dalla parte del manico ed esplode un colpo d’arma da fuoco, probabilmente spaventato dalla spavalderia della commessa. La donna, colpita di striscio alla gamba sinistra, si accascia a terra. I
due ripuliscono il registratore di cassa: il bottino è di 300 euro. Poi fuggono in sella a uno scooter, mentre dalla macelleria scatta l’allarme.Il colpo di pistola è stato distintamente udito da chi vive in zona. Tra i residenti nel cortile di fianco al negozio ci sono anche la mamma di Umberto Bossi e il nipote del Senatùr. Vivono in una sorta di corte lombarda dove tutti si conoscono e dove un rumore simile non passa inosservato.Sul posto sono immediatamente arrivati i carabinieri di Busto Arsizio, guidati dal maggiore Gianluigi Cirtoli, che hanno dato il via alle indagini. Sul posto anche un’ambulanza della Croce Rossa di Gallarate che ha trasportato la ferita all’ospedale Sant’Antonio Abate.La donna, al momento in cui scriviamo, è sotto osservazione: i medici hanno formulato una prognosi contenuta entro i 40 giorni. Raffaellina ha avuto la forza di raccontare l’accaduto ai militari prima del ricovero. Ora sono in corso analisi sull’arma che ha sparato, il calibro – non ancora definito – sarebbe piccolo. Il cerchio potrebbe chiudersi intorno ai fuggiaschi a breve. Importante potrebbe essere il racconto di eventuali testimoni che in quel momento si trovavano dalle parti della macelleria o transitavano sulla trafficatissima provinciale.
s.bartolini
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