«Lo sponsor c’è ma non lo dico»

Ci si aspettava un nome, magari due: quello dello sponsor, magari quello di un giocatore. E invece, niente: ci sarà da portare ancora un po’ di pazienza. Eppure, in casa Pallacanestro Varese la giornata di ieri verrà ricordata come una di quelle cruciali, che fanno la differenza. Perché sì, è vero: non c’è ancora il nome di chi affiancherà i biancorossi nella loro avventura. Però di cose ne sono successe, eccome. E allora tocca farsele raccontare dalla voce del presidente. Da Stefano Coppa.

Perché siamo stati tutto il giorno insieme agli amici che con ogni probabilità ci accompagneranno mettendo il loro nome sulle maglie e sposando il nostro progetto.

Ce la fate a portare ancora un po’ di pazienza?

Perché vogliamo fare le cose per bene. L’accordo ormai è stato praticamente raggiunto: non abbiamo firmato ma ci siamo stretti la mano, che è più o meno la stessa cosa.

I nostri nuovi amici vogliono fare un annuncio coi fiocchi, alla presenza di tutte le persone che per loro contano. Persone che al momento sono via: quindi l’annuncio deve slittare.

Il 28 agosto, quando la squadra si ritroverà, sveleremo il nome dello sponsor.

Certo: voi tirate pure a indovinare. Ma non lo saprete fino al 28 agosto.

Posso solo dire che è un’azienda importante, leader nel suo settore, che crede fortemente nel nostro progetto. Ci siamo piaciuti subito.

Per il momento stiamo parlando di un fidanzamento, che poi potrebbe trasformarsi in un matrimonio felice e duraturo.

Che per il momento l’accordo sarà annuale: ma che da entrambe le parti c’è la certezza di fare grandi cose insieme. Per il momento partiamo, poi vediamo cosa succede. Ma i presupposti per una bella storia ci sono davvero tutti.

Stiamo lavorando, anzi: stanno lavorando. Siamo in attesa di una risposta da parte di un giocatore che ci piace tantissimo.

Diciamo che è una scommessa, ma una di quelle scommesse che a noi piacciono un sacco. Ci crediamo per davvero. Poi se lo dovessimo prendere magari ci darete tutti dei pazzi: ma noi andiamo fino in fondo. E anche Pozzecco che in questi giorni è a Formentera, tra un Mojito e l’altro ci ha detto che sarebbe felicissimo di avere un giocatore così.

Stiamo trattando, ed è una trattativa lunga e complessa: ovviamente non siamo gli unici a essere su questo giocatore. E tutto vogliamo, fuorché l’inizio di un’asta scatenata: perché noi alle aste non partecipiamo.

Perché siamo contrari per principio. E perché di solito le aste noi le perdiamo.

Francesco Caielli

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