Lo swap party sbarca a Gallarate Scambio alla pari di vestiti e libri

Un’ottima alternativa agli acquisti in tempo di crisi e soprattutto un’idea per disfarsi dei regali di Natale non graditi. Arriva anche a Gallarate lo “swap party”: si porta un vestito che non si mette più e si torna a casa con un paio di scarpe dello stesso valore.

L’appuntamento è fissato per le 19 di giovedì 16 gennaio all’interno dell’”Altra Testa”, locale di via Varese.

«Ho iniziato ad organizzarli un anno e mezzo fa a Milano con un paio di amiche, ma a Gallarate è la prima volta», racconta la 25enne Roberta Zumbo, promotrice dell’iniziativa.

Il funzionamento è molto semplice: prima di uscire basta guardare nell’armadio alla ricerca di capi d’abbigliamento, calzature e accessori che non si usano più. Se ne possono portare con sé al massimo venti. Una volta arrivati al locale, «i capi vengono valutati e suddivisi in tre categorie: cheap, medium ed expensive, a seconda della fascia di prezzo» e vengono esposti sugli scaffali.

In cambio, chi li ha portati riceve un gettone per ogni capo consegnato, il cui valore cambia a seconda di quello dell’oggetto che si vuole “swappare”. Ad esempio, se si porta una maglia che viene inserita in categoria expensive, si riceve un buono per prelevare un altro capo del medesimo “importo”.

In questo modo «si arriva con cose inutili per sé stesse, magari che non vanno più o che sono state regalate e non piacciono, e si torna a casa con qualcosa che invece si è scelto». Il che rappresenta un modo molto economico per fare shopping. Anche perché, oltre alle eventuali consumazioni nel locale, il costo di partecipazione è di soli 3 euro.

Soldi che «servono per far stampare i gettoni e per allestire lo stand». Ma quante persone partecipano a queste serate? «A Milano siamo una cinquantina, anche se il nostro spazio può ospitarne al massimo 25 e molti spesso rimangono fuori».

Il locale di via Varese dovrebbe però essere in grado di accogliere tra le 40 e le 50 ragazze. Sì, perché il pubblico degli “swap party” è prevalentemente femminile. «Abbiamo una sezione dedicata agli oggetti e soprattutto ai libri, senza categorie di valore. In questo caso siamo aperti anche ad un pubblico maschile».

La maggior parte del popolo “swapper”, però, è donna. «Non c’è un identikit, andiamo dalle ventenni alle cinquantenni. Ci sono anche delle mamme che vengono insieme alle figlie». Le prime volte «magari portano giusto due o tre cose. Poi arrivano e si rendono conto che avrebbero potuto portarne molte altre e così col tempo si fanno ingolosire».

Dovesse convincere le gallaratesi, l’iniziativa verrà riproposta ogni terzo giovedì del mese. Per avere informazioni sulla prima edizione dell’evento nella città dei Due Galli è possibile scrivere un’email all’indirizzo [email protected].

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