Tripoli, 31 ago. (Ap) – Abdelbaset Ali al Megrahi, l’ex agente dei servizi segreti libici condannato all’ergastolo per l’attentato di Lockerbie del 1988 e rilasciato il 20 agosto scorso per motivi umanitari perché malato terminale, è stato ricoverato in un ospedale di Tripoli: lo ha reso noto il sottosegretario agli Esteri libico, Mohammed Siala, secondo il quale l’uomo si troverebbe “in fin di vita”.
Le immagini trasmesse ieri dalla televisione britannica Channel 4 lo mostravano in un letto d’ospedale e con una maschera a ossigeno.
Nei giorni scorsi la stampa britannica aveva affermato che la prognosi Al Megrahi potrebbe essere sbagliata: secondo lo specialista Richard Simpson, Al Megrahi – affetto da
un tumore alla prostata – potrebbe avere otto mesi da vivere
contro i tre mesi di cui parlano i medici scozzesi e che
rappresentano il limite massimo per la scarcerazione per motivi
umanitari.
Simpson ha sottolineato come la scarcerazione sia arrivata grazie al parere di un singolo medico il cui nome non è menzionato nei rapporti diffusi dal governo scozzese: sarebbe stato necessario consultare almeno un secondo specialista, tanto più che nell’autunno scorso il parere clinico dei medici parlava di un’aspettativa di vita compresa fra i 18 mesi e i due anni.
Al Megrahi, non appena giunto a Tripoli, aveva affermato in
un’intervista rilasciata al quotidiano britannico The Times di
comprendere la rabbia dei familiari delle vittime per il suo
rilascio (ma anche per il ritiro dell’appello, che impedisce di
fatto ogni ulteriore indagine): “Mi odiano, è una reazione
naturale, credono che io sia colpevole quando in realtà non lo
sono: ma un giorno la verità uscirà fuori, esiste un detto arabo: la verità non muore mai”.
Quanto alla richiesta dell’Amministrazione Obama – contraria al rilascio, come la maggior parte dei parenti dlele vittime statunitensi – perché venisse posto almeno ai domiciliari, aveva osservato: “Sanno che sono una persona molto malata, l’unico posto dove posso andare è un ospedale per la terapia, non ho interesse ad andare da nessun’altra parte. Non si preoccupi, signor Obama, sono solo tre mesi”.
Mgi-Bla
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