Lombardia, via libera ai contributi contro il caro riscaldamento alle famiglie nelle case Aler

Approvato questa mattina dalla Commissione Territorio del Consiglio regionale un nuovo regolamento sui servizi abitativi pubblici e sociali

MILANO – In Lombardia i nuclei familiari in condizioni di indigenza o in difficoltà economiche che abitano case pubbliche potranno ricevere un contributo per alleviare gli aumenti delle spese di riscaldamento. La norma è contenuta nelle modifiche al regolamento regionale dei servizi abitativi che hanno ricevuto oggi il via libera unanime dalla Commissione Territorio del Consiglio regionale.

“Le novità introdotte – ha commentato in una nota la relatrice del provvedimento Silvia Scurati (Lega) – permetteranno agli enti gestori, Aler e Comuni, una maggior autonomia decisionale in particolare qualora si ritenga di dover intervenire per misure legate al caro energia”.

Nel regolamento, ha aggiunto Scurati, vengono anche previste semplificazioni per gli adempimenti a carico delle famiglie assegnatarie di alloggi sociali e si introduce la possibilità che i servizi sociali comunali partecipino ai nuclei di valutazione che determinano l’importo annuale del contributo di solidarietà.

Con un emendamento presentato da Carmela Rozza (Pd) è stata introdotta anche la possibilità per le famiglie in difficoltà economica di scorporare i pagamenti dei canoni da quelli delle spese condominiali. Semplificazione delle regole e snellimento delle procedure sono le linee guida anche del nuovo regolamento approvato a maggioranza che disciplina l’accreditamento delle organizzazioni del privato sociale che si occupano di erogare servizi abitativi.

Gli operatori accreditati, dopo un’istruttoria che certifica la presenza dei requisiti, vengono inseriti in un albo per cinque anni (con verifiche periodiche). Il provvedimento precisa anche la classificazione dei servizi abitativi sociali (housing sociale): vengono così definiti gli alloggi destinati a soddisfare il bisogno abitativo dei nuclei familiari con una capacità economica non sufficiente a sostenere un canone di locazione o un mutuo sul mercato privato ma troppo elevata per accedere a un servizio abitativo pubblico.

“Bene quindi – ha concluso Scurati – l’approvazione questa mattina di questo nuovo regolamento sui servizi abitativi pubblici e sociali. Si tratta di una doppia sfida che Regione Lombardia pone agli operatori dell’housing sociale per verificare la loro effettiva capacità di offrire alloggi a canoni davvero sostenibili, ma anche alla nostra capacità come ente regionale di fare regia ed evitare che il ceto medio cada nel disagio”.