Luino, non basta un’aggressione per l’arresto, poco dopo rapinano un negozio e aggrediscono i Carabinieri

Danneggiamenti, aggressioni, rapina, resistenza a pubblico ufficiale. Due trentenni italiani inanellano una serie di reati in una sera senza che la giustizia riesca a fermarli dopo il primo reato. A farne le spese sono gli uomini in divisa e gli onesti cittadini.

LUINO – Ancora degli episodi di criminalità a Luino, con protagonisti questa volta due uomini trentenni, italiani, recidivi, già noti alle forze dell’ordine.

Intorno alle 21.30 di ieri sera, davanti al Carrefour di via XXV Aprile, una telefonata al 112 segnalava la presenza di un uomo sanguinante a seguito dell’aggressione di due persone, nel frattempo dileguatesi. Sul posto sono giunti Carabinieri e Polizia, che hanno trovato un dipendente del supermercato di 48 anni, steso sull’asfalto in una pozza di sangue a causa di una ferita alla testa. Le forze dell’ordine si sono messi sulle tracce degli aggressori i quali sono stati individuati e fermati nel giro di pochi minuti. Entrambi sono stati condotti in caserma ma purtroppo sono stati rilasciati poco dopo, al termine degli accertamenti di rito.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbero sempre loro gli autori degli atti vandalici avvenuti a Laveno ieri, con incendio di cassonetti e danneggiamenti di vetrine.

LA BEFFA

Non solo dopo l’aggressione sono stati lasciati liberi, ma poco dopo un nuovo allarme ha visto ancora per protagonisti gli stessi due delinquenti. Infatti al 112 viene segnalata una spaccata a Voldomino: la vetrina di un negozio gestito da cittadini cinesi era stata infranta, il registratore di cassa con l’incasso di 400€ rubati. I Carabinieri, durante il successivo pattugliamento, ritrovano, nei pressi della rotonda tra via Confalonieri e l’area della Coop, i due uomini precedentemente fermati e li riportano in caserma perchè riconosciuti colpevoli del furto.

Non contenti della sequela di reati commessi nel giro di poche ore, una volta in caserma i due si sono scatenati, aggredendo i militari con calci e pugni. A questo punto, meglio tardi che mai, è scattato l’arresto formale.

Una profonda riflessione sulle misure cautelari e sulla tutela della sicurezza pubblica è doverosa da parte degli organi statali che – episodi come questi lo confermano – lasciano le forze dell’ordine spesso disarmate nei confronti di personaggi violenti che creano un clima di totale insicurezza e di impunità nelle nostre città.