– Tra i rumors che vorrebbero ben sei liste nella sfida per palazzo Serbelloni, con a sindaco in carica e rappresenta le uniche tre certezze oggi e, con la sua appartenenza al Movimento Italia Nazione, completa il ventaglio della destra luinese «Il MIN è una forza di destra sociale, alla Sarkozy o all’UDC svizzera, con un unico piano politico: i reali problemi delle persone. Non demagogia e politichese ma risposte» è , segretario nazionale a descrivere l’appartenenza politica
del movimento: «La frammentazione della giunta attuale è stata già una nostra vittoria morale. Le battaglie condotte anche insieme alla sinistra cittadina, come quella sull’ospedale, sono l’esempio di quello che noi chiamiamo concretezza». Per il presidio sanitario il Min ha evidenziando quello che secondo loro erano i limiti di manovra e le risposte non date dall’amministrazione. «La nostra proposta è quanto fatto in questi anni e oltre» spiega Agostinelli, oggi candidato sindaco; battitore libero in netto contrasto con la maggioranza.
Agostinelli descrive le linee generali del programma: «Possiamo dire di essere l’unica lista già completa con 16 nomi pronti: un segnale di quanto la nostra organizzazione sia efficiente; tra questi vi sono 5 donne ». Tra i candidati in lista ci sono , segretario locale del Min, e Il candidato prosegue: «Legalità, trasparenza, abbassamento compatibile delle tasse comunali unito a un risparmio sulle spese del “palazzo”, attenzione ai problemi sociali luinesi e una visione della città a partire dalle frazioni, non le dimentica e converge al centro, ad esempio, una proposta obiettivo del programma ma che vorremo sia presa in esame già adesso dall’amministrazione è la creazione di un fondo di solidarietà composto della metà dei percepimenti consigliari e dedicato ai cittadini in difficoltà».
Il segretario parla poi del candidato: «Agostinelli è l’uomo giusto. Un consigliere comunale di riferimento in provincia per indiscussi meriti sul campo. Puntiamo su di lui e sulla squadra non solo per essere espressione di voti ma per governare la città –afferma- Abbiamo uomini in grado di amministrare nell’ interesse di tutti i luinesi specialmente quelli in difficoltà. Ci hanno proposto alleanze, ma noi abbiamo scelto la corsa in solitaria con il simbolo forti della nostra identità». Maccapani descrive il rapporto personale e cordiale con l’attuale sindaco luinese ma non gli risparmia una nota d’evidenza: «Pellicini che ha avvicinato il suo ex vice alla parabola di Gianfranco Fini dimentica di essere stato il primo sindaco di Futuro e Libertà con un percorso simile a quelli dell’allora vice Berlusconi –termina il segretario- Il Min è pronto a fare la sua parte per lavorare realmente al di fuori del calcolo politico».