Luoni un leone, Gucci sbaglia tutto. Piraccini esempio, Rolando esausto

Giovio si sbatte ma non trova l’acuto, Ferri è indispensabile. Le pagelle di Alberto Coriele

Sorpreso dalla deviazione di Cardini sul primo gol, ma non era comunque parabile. Per il resto, c’è poco che può fare.

Premessa: lui non deve uscire mai perché, anche nelle giornate storte, è comunque una sicurezza per la squadra. Si perde Cardini sul gol, poi è lui stesso a rimediare con l’1-1. (
Entra con tanta voglia, gioca qualche bel pallone. Forse davvero merita più fiducia).

Un leone, prende botte e le restituisce, non riescono mai a saltarlo e sembra finalmente tornato il Luoni che conosciamo e che vorremmo sempre vedere.

Tanto cuore e tante chiusure decisive nel finale, però è tra i colpevoli della frittata difensiva che porta al 2-1 del Casale.

Non si risparmia mai, fa tutta la fascia a una velocità che qualsiasi altro avversario non può permettersi. Questo lo porta spesso a non essere lucido nel momento decisivo, quando c’è da crossare e da servire i compagni. L’alibi, come detto, c’è, però in quella fase deve migliorare.

Un primo tempo da “miglior centrocampista del Varese”, poi cala. Ma chiude sulle ginocchia e non può essere una colpa.

Alcune giocate sono belle, da applausi. Però, c’è sempre un però: spesso esce senza temporeggiare e lascia grandi buchi, così come grandi sono le pause di riflessione che si prende nella partita.

Un primo tempo da bollino nero, in cui sbaglia tanto e costringe la tribuna a rimpiangere Granzotto. Esce alla distanza con corsa e personalità e le occasioni finali nascono soprattutto dalla sua parte.

“Mancò la fortuna, non il valore”, perché questa volta nulla si può dire sull’abnegazione, che si spende in ogni fase senza trovare l’acuto decisivo. (
Ha sui piedi due occasioni, le sbaglia: una fotografia della sua parentesi a Varese).


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Alla prima da titolare dopo l’infortunio dimostra a tutti come vadano affrontate partite così. Gioca con il coltello tra i denti, ci mette il fisico, i piedi, la corsa, tutto ciò che può. È mancato davvero tanto.

Così non va. Lento, impacciato, piantato sui piedi, rassegnato e disperato, non fa nulla per redimersi e sbaglia tutto. E la tribuna non lo perdona.