M.O./ Ancora morti a Gaza, decretato stato di emergenza

Gaza, 9 apr. (TMNews) – Il confronto fra Israele e Hamas, il più sanguinoso dalla guerra dell’inverno 2008-2009 nella Striscia di Gaza, è proseguito anche oggi con una trentina di proiettili di mortaio sparati dai palestinesi e dei raid israeliani. Un palestinese, membro delle Brigate Ezzedin Al Qassam, il braccio armato di Hamas, è stato ucciso da un colpo di mortaio questa mattina a est di Gaza City, secondo fonti sanitarie palestinesi. Secondo fonti sanitarie, altri due palestinesi sono stati uccisi e un altro è rimasto gravemente ferito nella notte tra ieri e oggi durante un raid israeliano a Rafah, nel sud della striscia di Gaza.

Queste nuove vittime portano ad almeno 17 il numero dei palestinesi uccisi dall’inizio di questa prova di forza fra le due parti innescata giovedì da un missile anticarro palestinese che ha ferito gravemente un ragazzo israeliano. Si tratta del bilancio più pesante nell’enclave palestinese dalla fine dell’offensiva “Piombo fuso” nel gennaio 2009.

Una trentina di proiettili di mortaio sparati da Gaza hanno colpito questa mattina il sud di Israele, senza provocare né vittime né danni, ha annunciato la radio militare israeliana. Una ventina di colpi sono esplosi nel sud dello Stato ebraico,
mentre una decina di razzi modello Grad, che hanno una gittata di 50 chilometri, hanno raggiunto i dintorni delle città di Ashdod, Beersheba, Kyriat Gat, e Ofakim, ha precisato la radio. Un portavoce dello Tsahal ha parlato di “più di 70 proiettili lanciati verso Israele” nelle ultime 48 ore, precisando che sette razzi Grad sono stati intercettati dal nuovo sistema
di difesa antimissile israeliano “Iron Dome” (Cupola di ferro).

Le Brigate Ezzedin al Qassam, come pure le Brigate al Quds, il braccio militare della Jihad islamica, gruppo radicale palestinese alleato di Hamas, hanno rivendicato gli attacchi al mortaio di oggi. Secondo la radio israeliana, la maggior parte dei 700mila abitanti del sud di Israele hanno trascorso la notte di ieri in dei rifugi o in delle stanze “protette” delle loro
abitazioni, concepite per resistere a esplosioni.

“Abbiamo assestato dei duri colpi ad Hamas e continueremo a farlo”, ha promesso alla radio il ministro dell’Istruzione israeliano, Gideon Saar, membro del gabinetto di sicurezza. A Gaza, il governo di Hamas ha decretato lo “stato di emergenza”, mobilitando i servizi di sicurezza 24 ore su 24 a seguito dell’escalation di scontri con l’esercito israeliano. “I gruppi palestinesi di Gaza si erano impegnati a rispettare la tregua e a far cessare i lanci di razzi ma l’aggressore sionista ha fatto fallire tutto attaccando e uccidendo civili, donne, bambini e anziani”, ha affermato un portavoce del ministero dell’Interno di Hamas, accusando Tsahal di prendere di mira i
soccorritori e le ambulanze e di aver sparato dei “proiettili al
fosforo” il cui utilizzo è vietato dal diritto internazionale.

Giovedì sera, Hamas aveva annunciato di aver ottenuto l’accordo
della maggior parte dei principali movimenti palestinesi per una
tregua, a condizione che fosse reciproca.
Il capo del governo di Hamas a Gaza, Ismail Haniyeh, aveva
dichiarato di voler evitare una riedizione dell’operazione
israeliana “Piombo fuso” che nel gennaio 2009 era costata la vita a 1.440 palestinesi e a 13 israeliani. (con fonte Afp)

Ihr/Fco

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