Gli assenti hanno sempre torto? Quando si tratta di sprecare soldi in parate che piacciono tanto ai guerrafondai, la risposta è no. Quando si tratta di propaganda politica in tempo di sacrifici, la risposta è più che mai no. Quando si tratta di soddisfare manie di grandezza a spese del contribuente, la risposta non cambia. Cosa c’era da festeggiare il 2 giugno? La prematura scomparsa della Repubblica? Se così fosse allora gli assenti hanno avuto torto, ai funerali per rispetto della morta è un dovere partecipare.
Enzo Bernasconi
Varese
Gli assenti hanno torto. Di solito. Gli assenti, per esempio, alla chiamata di rinnovamento del Paese. Assente la destra nei lunghi anni di strapotere dal ’94 ad oggi, assente la forza nuova leghista, assente la sinistra quando si riprese lo scettro nel ’96 e nel 2006. Assente la società civile, molto chiacchierosa, per nulla pratica.
In alcune sue frange egoista e di vista corta. A gran parte della società civile, che tanto si lamenta per lo sfascio economico e sociale, è andato bene che l’Italia andasse allo sfracello come un treno a trecento all’ora contro un muro. Pensava che il muro fossero quelli di cui ce ne si può fregare. E che invece quelli sul treno, i furbi gli evasori la classe speculatrice eccetera, sarebbero volati sopra le macerie. Invece non sta andando così, e l’ultima maledetta colpa è del vampirismo del Professore e del suo infernale intorno. Monti qui e Monti lì.
Come se ci prendesse gusto a martirizzarci, e non fossero stati altri a farlo, invocandolo poi al comando della ritirata e dicendogli: arrangiati, fai quel che puoi. Loro, assenti prima e assenti dopo. Cercano di sfuggire alle responsabilità.
La società civile che li aveva eletti, idem. Non è la Repubblica ad essere prematuramente scomparsa, sono i repubblicani. I cittadini che vi si sono ingrassati all’ombra, e rifiutano un purchessia dimagrimento alla luce del sole. Se potessero, è del sole che celebrerebbero volentieri le esequie.
Max Lodi
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