Madonna di Trevignano: la Commissione Diocesana dichiara la fine delle presunte apparizioni mariane, impone restrizioni e chiarezza nel decreto del vescovo Marco Salvi

Queste presunte apparizioni avevano richiamato fedeli e curiosi da tutta Italia, Varese e provincia comprese

Nel decreto della Commissione diocesana di Civita Castellana, la non soprannaturalità delle presunte apparizioni della Madonna di Trevignano è stata ufficialmente dichiarata, mettendo fine a una vicenda che ha suscitato polemiche. Il vescovo Marco Salvi, nel suo decreto, impone alla veggente Gisella Cardia di rispettare le decisioni prese e di intraprendere un percorso di purificazione. Il decreto avverte anche i fedeli di astenersi da incontri che presumano la verità sovrannaturale degli eventi di Trevignano.

Il vescovo Salvi, nel testo del decreto, impone divieti riguardanti i sacramenti e atti di pietà popolare che siano collegati agli eventi di Trevignano Romano. La Commissione sottolinea la mancanza di riconoscimento ecclesiale nel titolo “Madonna di Trevignano” e impone restrizioni ai soggetti coinvolti, chiedendo rispetto e adesione alle decisioni del Vescovo diocesano.

La vicenda delle presunte apparizioni della Vergine Maria a Trevignano Romano ha attirato l’attenzione di fedeli provenienti da varie regioni, compresa Varese e la provincia di Varese. La veggente Gisella Cardia ha sostenuto di aver visto la Madonna versare lacrime di sangue, ma il decreto della Commissione diocesana smentisce la soprannaturalità di tali eventi. Le accuse di possibile inganno da parte della veggente e del marito Gianni Cardia hanno contribuito a una vasta controversia.

Dopo quasi un anno di indagini condotte dalla Commissione diocesana, presieduta dal vescovo Marco Salvi, il verdetto definitivo è stato emesso, dichiarando la mancanza di fondamento soprannaturale nelle apparizioni di Trevignano.