Mai più rifugi di disperati: «Vigiliamo»

Choc per la scoperta di 17 operai che vivevano da irregolari nel capannone di Germignaga allagato. I sindacati: «Aumentano le aziende che aggirano la legge». Dal Comune esposto per abuso edilizio

Lavoratori irregolari e disperati: indagini anche oltre confine. L’imprenditore potentino titolare dell’azienda che ha affittato il capannone dove mercoledì sono stati trovati 17 operai che hanno rischiato di annegare a causa dell’esondazione del Margorabbia pur di non farsi scoprire, ha una sede dell’impresa edile di cui è a capo anche nella zona di Bellinzona (dove pare risieda per parecchi mesi all’anno).

Mentre i 17 disperati trovati da polizia di Stato e guardia di finanza operavano nei cantieri che l’imprenditore gestisce tra Lugano e Bellinzona. Le autorità italiane nei prossimi giorni contatteranno quelle svizzere per un controllo incrociato sia sulla regolarità della posizione dei lavoratori (per quattro di loro è già accertata l’irregolarità della posizione contrattuale, mentre l’unica donna ha dichiarato di lavorare completamente in nero) sia sulla regolarità elle attività oltre confine dell’imprenditore stesso. L’episodio ha suscitato una levata di scudi da parte dei sindacalisti.

/> , sindacalista Ocst che si occupa del ramo, ha affermato che in Ticino, soprattutto negli ultimi tempi, si stanno insediando aziende estere « che aggirano le leggi e i regolamenti per sottrarsi al contratto collettivo di lavoro, uno dei migliori in Svizzera». Fonio parla di escamotage quali la formulazione di contratti a tempo determinato ai loro dipendenti con un frequentissimo turn-over frequente, «che non fa altro che abbassare la qualità del lavoro e peggiorarne la sicurezza». E sottolinea come in molti scelgano il reclutamento di maestranze operato esclusivamente oltre confine e che accetterebbero condizioni salariali inferiori rispetto in vigore in Ticino, come potrebbe essere accaduto nel sospetto episodio di caporalato al vaglio delle indagini di polizia di Stato e Finanza.
«Questi fenomeni causano ulteriori difficoltà alle ditte sane, che sono in maggioranza – ha detto Fonio – e rappresentano una vera e propria concorrenza sleale. E’ tempo di unirci insieme, datori di lavoro e sindacati, per fermare questa invasione. Un cancro che non fa altro che danneggiare il lavoro».

Sul versante italiano l’imprenditore ponentino, 48 anni e precedenti alle spalle, non è messo meglio. Gli accertamenti a suoi carico saranno lunghi e certosini. Intanto il sindaco di Germignagadopo essersi detto «sconvolto dall’accaduto» ha annunciato che a breve sarà depositato un esposto dal Comune nei confronti dell’imprenditore per abuso edilizio. L’uomo non solo ha fatto vivere nel tugurio scoperto in via Volta 17 persone senza darne alcuna comunicazione al Comune, ma ha modificato la struttura per trasformarla in un alloggio senza alcuna autorizzazione.