Malore in mare, varesino evita il dramma

Matteo Bertin era in acqua a San Benedetto del Tronto con moglie e figlia: «Ho sentito chiedere aiuto». Al largo un uomo con una piccola di tre anni aveva avuto un malore. «Bagnini in ritardo, uno scandalo»

Varesino in vacanza a San Benedetto del Tronto salva una bambina di tre anni in mare, mentre il papà è colpito da un malore e tutto intorno gli altri bagnanti si affrettano a immortalare in uno scatto la scena. Ha fatto quello che l’istinto gli ha dettato , in vacanza con moglie e figlia nei giorni scorsi sulla costa adriatica meridionale delle Marche: «Quando ho capito che c’era pericolo non ci ho pensato, sono partito verso il largo».

L’accaduto è stato anche ripreso dai giornali locali in cui si parla dell’aiuto di alcuni bagnanti, uno di questi era proprio Matteo. Un turista piemontese di 44 anni, a bagno con la figlia di tre e un amico, improvvisamente si è trovato in acqua alta ed è stato trascinato dalla corrente con la bambina.

La piccola aveva il salvagente e, secondo quanto ricostruito dalle testate locali, il padre avrebbe spinto la bambina verso acque più basse, ma il nostro testimone ci racconta come sono andate realmente le cose. «Stavo facendo il bagno con mia figlia e mia moglie che ad un certo punto mi ha detto: “Sento chiamare aiuto”. Ho guardato in giro, ma non vedevo nessuno. Dopo poco mia moglie sentiva ancora gridare. A quel punto abbiamo capito che arrivava da una persona vicino a una bambina con il salvagente.

Poco più in là un uomo galleggiava a pancia in su e un altro con la cuffia blu che nuotava lì vicino si sbracciava chiedendo aiuto». Pochi secondi per capire che c’era pericolo proprio a poche bracciate da dove si trovava la famiglia dei varesini. «Come dice una mia cara amica, il caso non esiste. I bagnini non si muovevano, non si erano accorti». «Un signore robusto è partito e si è diretto su quello a pancia in su, mentre io sono andato dritto sulla bambina che ormai andava alla deriva. Ero il più vicino e non ci ho pensato due volte».

La piccola piangeva disperata: «Ho cercato di calmarla dicendole che la mamma sarebbe arrivata. L’ho portata a riva e poi l’ho affidata nelle mani di un’amica di famiglia, quindi sono andato nel mio lettino». Il padre pare avesse avuto una congestione, ma è rimasto sempre cosciente e ha avuto la prontezza di riflessi di mettersi a pancia in su in modo da non affondare. In tutto questo che fine avevano fatto i soccorritori della spiaggia? «I bagnini sono stati scandalosi. Quando si sono accorti uno è partito nuotando, mentre l’altro è arrivato con il pattino. Quando sono giunti al largo e hanno capito che era necessario chiamare il 118 si sono accorti di aver dimenticato la radio sulla torretta, così quello con il pattino è tornato indietro e il salvataggio lo hanno dovuto fare a braccia. Per me è incredibile».

Per Matteo una bella avventura fortunatamente finita bene, anche se i soccorsi non sono stati, dice, efficaci al punto giusto, e il comportamento delle altre persone sulla spiaggia è stato più da fotoreporter che da gente preoccupata. «I bagnini erano tre ragazzini. Una volta arrivato a riva e messa in salvo la bambina ho lasciato spazio ai soccorsi. Non sono un paramedico e non sarei stato in grado di prendermi cura del signore nel frattempo portato sulla spiaggia». «Ho evitato di accalcarmi con tutta quella gente che poi è accorsa, lasciando poco spazio per respirare a chi stava male. Ma la cosa che mi ha dato più fastidio sono state le persone che cellulare alla mano si sono messe a fare fotografie. L’ho trovato indegno».