Malpensa, al via ampliamento T1 e nuove rotte intercontinentali in vista delle Olimpiadi

L’ad di Sea, Armando Brunini, confermato per il terzo mandato: «Priorità al lungo raggio e al potenziamento del Terminal 1. Il Masterplan 2035 è già in movimento».

MALPENSA – Lo sviluppo economico della provincia di Varese passa da Malpensa, snodo strategico e porta d’ingresso internazionale per il territorio. Un legame ribadito anche questa mattina, domenica 19 maggio, in occasione dell’assemblea generale di Confindustria Varese, alla quale ha preso parte Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, fresco di riconferma al vertice della società che gestisce gli scali milanesi.

«Il mio terzo mandato punterà sulla continuità», ha dichiarato Brunini. «Il lungo raggio resta la priorità, perché ha dato grandi soddisfazioni ma c’è ancora margine di crescita. Allo stesso tempo, stiamo aggiornando il Piano degli investimenti: nel 2024 abbiamo superato i 100 milioni di euro e contiamo di mantenere o addirittura aumentare questo ritmo nei prossimi anni».

Dopo aver completato il restyling di Linate, considerato ormai un “gioiellino”, l’impegno si sposta con decisione su Malpensa, anche in vista delle Olimpiadi invernali 2026. «I cantieri sono già visibili – spiega Brunini – e ne partiranno altri importanti, come l’ampliamento del Terminal 1 nella zona extra-Schengen, un progetto chiave per migliorare l’offerta intercontinentale. La gara d’appalto è in programma nei prossimi mesi».

Il legame con il tessuto produttivo varesino è evidente anche nei numeri del cargo: «Da Malpensa parte il 66% del traffico merci nazionale, e questo rappresenta un asset decisivo per le imprese locali», sottolinea Brunini. «Investire e produrre intorno all’aeroporto conviene a chi esporta e importa. Malpensa, in questo senso, è un alleato naturale per la competitività del territorio».

Il Masterplan 2035, approvato nei mesi scorsi, è già in fase operativa. Alcuni interventi, come la creazione di nuove piazzole di sosta per gli aerei, sono poco visibili ai passeggeri ma fondamentali per accogliere nuovi voli a lungo raggio. La trasformazione dell’hub, insomma, è già cominciata. E punta lontano.