MALPENSA – È partita la rivoluzione sui liquidi nel bagaglio a mano: negli aeroporti italiani dotati di scanner di ultima generazione è ora consentito trasportare contenitori fino a 2 litri. Tuttavia, l’applicazione disomogenea delle regole e le tariffe elevate per il bagaglio in stiva rischiano di trasformare la novità in fonte di disagio per i viaggiatori.
Scali come Milano Malpensa, Linate, Roma Fiumicino, Bologna e Torino (in corsia Fast Track) aderiscono al nuovo standard che supera il limite dei 100 ml per contenitore, fino a un massimo di 2 litri, grazie a scanner tridimensionali EDS-C3 / EDS-CB già in uso dal 2020–2023. L’Italia è tra i primi Paesi europei ad applicare integralmente le nuove regole, in anticipo su molte nazioni ancora in attesa di autorizzazione. L’assenza di un elenco ufficiale degli scali aderenti all’iniziativa aggraverebbe il problema.
Rischi e costi aggiuntivi
Chi deve imbarcare d’urgenza la valigia in stiva può trovarsi costretto a pagare extra non trascurabili:
Ryanair: da 35,99 € a 75 €
Vueling: 40–75 €
Wizz Air: 70 €
EasyJet: 65 €
ITA Airways (Economy Light): 60 € (nazionali), 70 € (Europa), fino a 130 € (destinazioni extra-UE come Stati Uniti o Brasile).
Le dichiarazioni di Gabriele Melluso, Presidente di Assoutenti
Una situazione di confusione totale: chi arriva all’aeroporto con liquidi sopra i 100 ml scopre solo al momento se potrà portarli a mano o dovrà imbarcarli, affrontando costi elevati. Chiediamo all’Enac di includere nei biglietti aerei informazioni chiare sugli aeroporti che già consentono i liquidi fino a 2 litri: solo così i viaggiatori potranno fare scelte consapevoli.
E di Alessandro Fidato, COO di SEA Milan Airports
L’Italia è stata pioniera in Europa nell’adozione degli scanner EDS‑CB. L’obiettivo è migliorare sicurezza e comfort senza penalizzare i passeggeri.