Malpensa, aree delocalizzate Società mista tra Sea e Comuni

Somma Lombardo – Una società con Sea per demolire gli immobili delocalizzati di Somma Lombardo, Ferno e Lonate Pozzolo? L’amministrazione comunale della città dei Tre Leoni ci sta pensando sul serio.
Dalla commissione tecnica del comune di Lonate Pozzolo l’assessore Danilo Rivolta ha fatto trapelare l’ipotesi di un possibile scambio tra il sì al Master plan e l’arrivo di 12 milioni di euro da parte di Sea per il piano delocalizzazione. Un argomento, quest’ultimo, al quale da Somma non giungono conferme.

Resta, però, il tema del protocollo d’intesa proposto dalla società di gestione aeroportuale che andrebbe nella direzione di costituire una società mista con il 51% di quote lasciate ai Comuni e il 49% a Sea. Starebbe poi a Sea, mettere 12 milioni di euro (destinati alle compensazioni ambientali) per fare il lavoro e procedere dunque alla demolizione degli stabili disabitati, la maggior parte dei quali murati ormai da anni. E poi?

Somma vorrebbe che la società restasse in piedi e avesse un futuro, ad esempio per gestire interventi dentro il sedime aeroportuale (dal taglio del verde, alla segnaletica). In questo modo i comuni dell’intorno aeroportuale potrebbero avere lavoro e un ritorno economico. Ma siamo solo nel campo delle ipotesi, per il momento. Il sindaco Guido Colombo non intende parlare dell’argomento. Ripetutamente cercato ieri, ha rifiutato le numerose telefonate perché impegnato in altro.«C’è uno schema di convenzione», dice il vicesindaco Piero Cesare Iametti,

«tempi e risorse per la demolizione degli immobili delocalizzati sono a carico di Sea. Noi siamo tendenzialmente favorevoli, l’ipotesi è vantaggiosa sotto il profilo economico ma non c’è ancora stato un pronunciamento di giunta».  Era luglio di tre anni fa quando la proprietà delle aree delocalizzate passava dalla regione ai tre comuni interessati alla partita. Per Somma, a Case Nuove si tratta di 80.000 metri quadrati di superficie territoriale per oltre 150 unità immobiliari e circa 65.000 metri cubi da riempire.

Sullo scambio tra il sì al Master plan da parte dei Comuni e i 12 milioni in arrivo da Sea per risolvere il problema aree delocalizzate da Somma, tuttavia, arrivano solo dinieghi. «Dire di sì a questo protocollo -dice Marcello Pedroni, responsabile Pdl degli enti locali – non significa dare l’assenso al Master plan». Sulla stessa linea Bruno Specchiarelli, segretario della Lega Nord: «Quella di Sea è un’apertura importante ma non ci svenderemo».

p.rossetti

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