MALPENSA Di recente, il sindaco di Milano Letizia Moratti tifa per Caravaggio. Ma si è pensato anche ad Alessandro Volta, Alessandro Manzoni, Enzo Ferrari, in passato. Nel 2002, il Comune di Sant’Angelo Lodigiano, ha scritto all’allora primo cittadino meneghino per intitolare Malpensa a suor Francesca Cabrini, patrona degli emigranti. Di tanto in tanto, prende il via il valzer delle idee per intitolare lo scalo della brughiera. Ce n’è per ogni genere di riflessione, a seconda che la proposta arrivi dalla metropoli lombarda (ecco allora Caravaggio in pole position in quest’ultimo periodo), da Como (Volta) o dai Comuni attorno all’aeroporto che si sgambettano l’uno con l’altro. Adesso è Busto con il sindaco Gigi Farioli a puntare su un bustocco: Enrico Dell’Acqua, imprenditore tessile che fu pioniere dell’esportazione dei prodotti made in brughiera nel
sud America. Celebrato anche da Einaudi per la capacità di costruire una rete commerciale senza precedenti, il nome di Dell’Acqua per Malpensa è ora sostenuto addirittura da una raccolta firme lanciata a palazzo Cicogna, dove è in corso una mostra fotografica per i 100 anni dalla morte del famoso imprenditore locale.«Non scherziamo», aggiunge però a stretto giro di boa il sindaco di Somma Guido Colombo. «Malpensa è Malpensa e basta. E sarà sempre così, come Roma Fiumicino non la si chiama “Leonardo da Vinci”, ma semplicemente Fiumicino. Smettiamola. Sono sei anni che sono sindaco e ogni tot, se ne esce qualcuno con un nome per Malpensa. Se mai dovesse servire un’intitolazione allo scalo nostrano, solo chi ha dato le ali all’aviazione italiana può averne titolo e diritto: e cioè Gianni Caproni». Alessandra Pedroni
m.lualdi
© riproduzione riservata