Malpensa, Cattaneo su Sea «Resti pubblica e vada in Borsa»

MALPENSA «È preferibile che Sea abbia una maggioranza pubblica»: lo sostiene Raffaele Cattaneo, assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, entrando così a gamba tesa nel dibattito sulla possibile vendita di altre quote della Sea.

«Non è obbligatorio, ma secondo me è consigliabile – aggiunge – Quello che è importante è che l’assetto degli azionisti non sia funzionale alla speculazione di parte, ma alla crescita del sistema aeroportuale». Questo è il nodo della questione: lo sviluppo degli aeroporti gestiti da Sea. Malpensa in primis, visto che Linate sta facendo la parte del leone, aumentando i passeggeri a scapito dello scalo della brughiera.

Il bilancio 2011 della società, appena approvato dal consiglio di amministrazione di Sea, lo mostra chiaramente: Malpensa ha registrato 19,1 milioni di passeggeri nel 2011 con un +2% rispetto all’anno precedente, mentre Linate, con i suoi 9 milioni di clienti, ha fatto un ottimo +9,2%, attestandosi addirittura sopra la media nazionale (+6,4%). Anche nei movimenti aerei Malpensa è negativa (-1,5%) mentre Linate vola (+2,8%).

Cattaneo commenta, circa il futuro di Sea: «C’è bisogno di una soluzione che, più che guardare all’equilibrio di bilancio del Comune di Milano, che pure è certamente importante, guardi alle prospettive di sviluppo del nostro sistema aeroportuale».

Meglio allora la collocazione in Borsa, come pensato ancora l’anno scorso? Mentre rispunta l’ipotesi di piazza Affari anche dalla giunta Pisapia, Cattaneo dice la sua: «L’ipotesi di uno sbarco in Borsa di Sea, con un aumento di capitale che lasciasse delle risorse nella società, è più funzionale allo sviluppo del sistema aeroportuale lombardo rispetto a quella di cui si parla oggi». Sarà il Comune di Milano a decidere: «Rispetteremo qualsiasi decisione verrà presa – dichiara l’assessore – spetta agli azionisti e la Regione non ne fa parte».

In ogni caso, essersi rivolti al fondo F2i «non è stata una decisione sbagliata, perché ha il giusto profilo istituzionale, un fondo pubblico-privato. Noi abbiamo bisogno di investitori così, non di investitori speculativi».

Le incognite restano sul tavolo. Intanto la certezza più imminente è lo sciopero già dichiarato da tutto il sindacato per martedì prossimo, 27 marzo. Per quattro ore, i dipendenti Sea di Malpensa e Linate incroceranno le braccia. Saranno garantiti solo i servizi minimi, quelli essenziali: il contraccolpo sull’operatività dei due scali si farà sentire. E, se non basterà questo a portare a più miti consigli l’amministrazione Pisapia, le organizzazioni sindacali hanno già annunciato altre iniziative. La mobilitazione è contro quella che i rappresentanti dei lavoratori chiamano «la svendita di Sea». La società aeroportuale «deve restare a maggioranza pubblica»: questo l’obiettivo. Ferma restando la quotazione in Borsa, che il sindacato firmatario degli accordi con Sea vede di buon grado attraverso l’azionariato diffuso, cioè la partecipazione dei dipendenti alla valorizzazione dell’impresa. Sarebbe la prima volta nel settore del trasporto aereo.

Alessandra Pedroni

s.affolti

© riproduzione riservata