Crollo verticale dei passeggeri a Malpensa, ma anche a Linate. La chiusura di agosto fornisce dati soltanto negativi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: – 4,7% in brughiera e – 6,1% al Forlanini che, nel complesso, significa 94mila passeggeri in meno in un solo mese, di cui 77mila a Malpensa.
Un buon motivo, secondo Legambiente, per chiudere una volta per tutte il capitolo dei mega investimenti. «Alla luce di questi dati – dichiara Dario Balotta, responsabile Trasporti Legambiente Lombardia – aspettiamo che anche la Sea e il suo azionista di controllo, il Comune di Milano, mettano la parola fine sul maxi piano di investimenti da 1,3 miliardi a partire dalla terza pista, dopo che lo stesso assessore regionale, Maurizio del Del Tenno, ha affermato che l’intervento non è all’ordine del giorno». Aggiunge, quindi, Balotta: «Peccato che gli aumenti tariffari di Sea siano già scattati in base ai “futuri” investimenti e ora vada restituito alle compagnie aeree quanto incassato in più dal 2012».
L’associazione ambientalista frena, dunque, ogni possibile sviluppo di Malpensa mentre il sindacato legge gli stessi dati in ben altro modo. O almeno: «Parlare di terza pista sarebbe effettivamente avanguardistico», commenta Liviano Zocchi (Uiltrasporti). «Se ripartisse il traffico a Malpensa come ci auguriamo, ci sarebbe da riempire prima le due piste attuali dato che siamo a – 30% rispetto a quando c’era Alitalia». Ma, continua il sindacalista, «le strutture devono essere adeguate, il piano di
investimenti deve restare macro e avere un’ottica di lungo periodo». Si tratta di invogliare le compagnie aeree a servirsi di Malpensa «e perché avvenga, l’aeroporto dovrebbe vantare una stabilità almeno di medio termine che, oggi, Malpensa non ha», dichiara Zocchi. Si torna alle scelte di fondo del governo e del Paese Italia. «Serve un piano di suddivisione del traffico aereo tra gli aeroporti della Lombardia. La Uil e Uilt non si stancheranno mai di ripeterlo».
Intanto è Balotta a riportare quella che definisce una «presa d’atto». Ossia: «L’hub di Milano è lo scalo di Linate che, ad agosto, con 105mila passeggeri in transito, contro i 22mila di Malpensa, è il secondo hub nazionale dopo Fiumicino». L’aeroporto del Duemila sarebbe un fiasco sotto tutti i fronti, secondo il portavoce di Legambiente Lombardia: da un punto di vista ambientale, «restano aperti i problemi con il territorio, a partire dagli interventi di mitigazione del rumore e dell’inquinamento atmosferico», annota Balotta. E poi, aggiunge, «c’è un’azienda allo sbando, da quattro anni in cassa integrazione che ha fallito lo sbarco in Borsa e sulla quale pesa il futuro di Sea Handling». Interviene Zocchi: «Legambiente si limiti a parlare di terza pista e di temi ambientali. Sea non è un’azienda allo sbando e l’Handling era in fase di risanamento. Ora dovremo cercare di salvare tutti i lavoratori senza, però, correre il rischio che muoiano tutti»
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